Stefano Camilloni
Palermo, 29 mar. (Adnkronos) – ”A Lampedusa non c’e’ nessuna emergenza sanitaria, ci sono strutture efficienti sia nel pronto soccorso che nel centro di accoglienza, dove sono al lavoro tre medici e due infermiere che fanno capo all’Istituto nazionale per l’immigrazione”. Ad affermarlo all’ADNKRONOS e’ l’assessore alla Sanita’ dell’isola siciliana Antonio Mirabella, che, commentando l’appello al prefetto di Agrigento e al governo lanciato dal sindaco Dino De Rubeis, chiarisce: ”Certo, una situazione di difficolta’ ci puo’ essere al molo, alla banchina di Punta Favarolo”, dove fino a quest’estate c’era medici senza frontiere ora invece i medici del Centro accoglienza devono far fronte da soli anche a questa situazione, ma ”da qui a dire che Lampedusa e’ in emergenza sanitaria ce ne corre”.
Il problema, secondo Mirabella, e’ legato tutto al Cie, che ”non puo’ essere gestito da Lampedusa, che e’ un’isola a 200 km dalla terraferma”. ”Il progetto di creare il centro e gestirlo da qui e’ stato ed e’ fallimentare – sottolinea – perche’, anche se dal punto di vista sanitario non c’e’ emergenza, l’isola non ha un ospedale, e gestire il fenomeno immigrazione e’ complicato. Oltre ai problemi di coordinamento che certamente ci sono, peraltro, va considerato anche un altro fattore: lo stato d’animo di queste persone e’ cambiato. Prima chi arrivava qui sapeva che doveva essere trasferito. Ora sa che non puo’ andar via, si sente come in cella. E molti immigrati hanno capito che tramite atti di autolesionismo possono farsi trasferire altrove”.
