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60/MO COSTITUZIONE: CHITI, SI’ AL VOTO AGLI IMMIGRATI

ROMA
(ANSA) – ROMA, 12 GIU – "Sono necessari alcuni aggiornamenti al testo costituzionale, alcune riforme: differenziare il ruolo di Camera e Senato; ridurre il numero dei parlamentari; rafforzare il ruolo di guida nei governi parlamentari del Presidente del Consiglio. Al tempo stesso è urgente una riforma che consenta il voto alle elezioni amministrative, per i cittadini comunitari ed extracomunitari che legalmente abbiano stabilito la residenza tra noi: una democrazia che non ‘integra’ é più povera". Sono alcuni stralci della lezione romana che Vannino Chiti, vicepresidente del Senato, terrà nel corso di un incontro dedicato ai 60 anni della Costituzione italiana. Chiti. che ha anticipato una sintesi del suo intervento, parlerà nella sezione del Pd di Centocelle, di via degli Abeti. Un’attrice leggera alcuni brani tratti dai discorsi di Piero Calamandrei. "La Costituzione – sottolinea Chiti – è il punto di riferimento del popolo italiano. E’ la Carta della nostra libertà e della nostra dignità. Dei diritti e dei doveri di tutti gli italiani. I diritti e i doveri devono essere tenuti insieme: sono inseparabili. Diritti senza doveri sono precari: una stagione – come diceva Moro – che termina, destinata addirittura a scadere, nella giungla dei più forti e dell’arbitrio. Doveri senza diritti configurerebbero un cittadino di ‘serie B’ ". "Nella Costituzione – prosegue Chiti – c’é il fondamento della laicità. Se ne discute tanto, a volte, solo per approfondire divisioni e piantare meschine bandierine di rendita. La laicità non è rinnegare ciò che siamo: i nostri convincimenti, la cultura, per i credenti la fede. Partendo da lì, laicità è costruire – nello spazio pubblico comune – soluzioni condivise alle sfide di oggi: centralità della persona, sviluppo, immigrazione, clima e ambiente. Laicità – conclude – è anche costruire un fondamento condiviso di valori a cui si possa aderire in base alle proprie convinzioni di fede o di cultura".
COM-CLA/ S0A QBXB

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