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Arci: “Serve svolta nelle politiche sull’immigrazione”

"Nel nostro paese si continua coi rimpatri forzosi per chi non e' in possesso di un regolare permesso di soggiorno"

Roma, 15 febbraio 2013 – "Serve una svolta profonda nelle politiche sull'immigrazione". E' il giudizio dell'Arci, che in una nota commenta la tragedia del giovane ivoriano che si e' dato fuoco all'aeroporto di Fiumicino pur di non essere rimpatriato.

"Un gesto estremo – afferma Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci – che dovrebbe far riflettere tutti su cosa puo' significare per una persona veder distrutti i propri progetti, infranti tutti i sogni di futuro a causa di un pezzo di carta che, con la freddezza del linguaggio burocratico, dispone il tuo allontanamento dal paese in cui avevi deciso di tentare l'avventura della vita".

"Nel nostro paese, nonostante la direttiva rimpatri preveda misure meno coercitive e strumenti che favoriscano la collaborazione dell'interessato, si continua – prosegue la nota – coi rimpatri forzosi per chi non e' in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Eppure e' ormai ampiamente dimostrato dai fatti che con l'attuale legislazione sull'immigrazione in Italia – conclude Miraglia – e' impossibile entrare legalmente visto che il meccanismo della chiamata a distanza e' irrealizzabile.

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