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Asilo. Boom di domande di protezione in Europa, oltre 660 mila nel 2014

Record di persone in cerca di protezione nel’Ue+, soprattutto da Siria, Balcani e Afghanistan. Il rapporto annuale dell’EASO

 
Roma – 9 luglio 2015 – Sono sempre più numerose le persone in fuga da guerre e persecuzioni che cercano scampo in Europa
 
Nel 2014 nella cosiddetta Ue+ (28 Stati membri, la Norvegia e la Svizzera) sono state presentate oltre 660 000 domande di protezione internazionale, mai così tante da quando, nel 2008, è partita la raccolta dei dati a livello europeo. I principali paesi di accoglienza sono stati Germania, Svezia, Italia, Francia e Ungheria. Alla fine del 2014, più di 500 mila persone, tra primo esame e ricorsi,  erano in attesa di una decisione sulla loro domanda di asilo nell'UE e il volume di domande pendenti è aumentato di oltre il 37 % rispetto all’anno precedente. 
 
A dare conto del boom è la relazione annuale sul 2014 presentata ieri dall’agenzia europea EASO, l’European Asylum Support Office, che analizza le domande e il loro esito, oltre a fornire dai sui principali paesi d’Origine e di destinazione dei richiedenti. 
 
Nel 2014 l'attuale crisi registrata in Siria ha posto un'importante sfida all'interno dell'UE+, dal momento che le domande presentate da cittadini siriani sono state oltre 128 000. Le domande presentate da cittadini dei paesi dei Balcani occidentali sono state 110 000, con una quota significativa proveniente dalla Serbia e dal Kosovo.  
 
Anche l'Afghanistan è rimasto tra i principali paesi di origine,  le 42 745 domande del 2014 hanno rappresentano un aumento del 53 % rispetto al 2013. Inoltre, questo paese ha registrato il maggior numero di minori non accompagnati richiedenti asilo nell'UE+ (6 155). Oltre 14 000 domande sono state presentate da cittadini ucraini, con un incremento 13 volte superiore rispetto al 2013. 
 
La relazione analizza anche i principali sviluppi in materia di asilo verificatisi nel 2014, quali la task force "Mediterraneo", la capacità di accoglienza negli Stati membri, gli sviluppi nei sistemi di asilo nazionali e il sostegno dell'EASO. L'EASO, fra l'altro, ha continuato a fornire supporto operativo a Grecia, Italia, Bulgaria e Cipro, guidando con successo progetti di trattamento congiunto e un progetto con Malta e l'Italia sul favoreggiamento dell'immigrazione irregolare.
 
 L'Ufficio ha curato la formazione di oltre 2 800 funzionari responsabili delle domande di asilo e dell'accoglienza, oltre a organizzare attività di dimensione esterna con una serie di Stati, fra cui Turchia, Serbia, Giordania, Marocco e Tunisia. Ha poi  avviato una nuova raccolta di dati statistici nell'ambito del proprio sistema di allarme rapido e di preparazione (Early warning and Preparedness System – EPS), cui contribuiscono mensilmente tutti gli Stati UE+, in aggiunta alle informazioni messe a disposizione da Eurostat. 
 
Nel 2015 saranno ancora di più
 
Le ultime cifre relative al 2015 mostrano che il numero di domande di protezione internazionale continua ad aumentare. Nei primi 5 mesi di quest'anno si è registrato un aumento del 68 % nel numero di domande di protezione internazionale presentate nell'UE+ rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ciò segue l'aumento del 43 % del numero di domande nel 2014 rispetto al 2013. 
 
Nel 2015, sottolinea però il rapporto, sembrano emergere nuove tendenze. Il numero di richiedenti del Kosovo era molto elevato fino a marzo 2015. Fra gennaio e maggio 2015 il Kosovo è stato il principale paese di origine dei richiedenti asilo nell'UE+, ponendosi in testa alla Siria, nonostante il numero di richiedenti siriani fosse più elevato rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2014. 
 
Inoltre, negli ultimi mesi è stato rilevato un notevole incremento del numero di richiedenti afghani. A partire da gennaio 2015 nell'UE+ è stato anche osservato un significativo aumento del numero di richiedenti che dichiarano di essere minori non accompagnati, provenienti essenzialmente da Afghanistan, Eritrea, Siria e Somalia e ospitanti principalmente in Svezia, Austria, Germania e Italia.
 
 
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