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Via al bonus accoglienza, ai Comuni 500 euro per profugo 

Il ministero dell’Interno ha iniziato la distribuzione dell’incentivo. Biffoni (Anci): “Bene, ma servono anche altre misure più strutturali”

 

Roma – 19 gennaio 2017 – 500  euro per ogni profugo o minore non accompagnato ospitato nel proprio territorio.  Il ministero dell’Interno ha iniziato a distribuire il “Bonus accoglienza” tra i Comuni italiani, che potranno utilizzare quei soldi senza vincoli, destinandoli a iniziative e servizi a beneficio di tutti i residenti. 

“È un segno di attenzione che il Governo ha rivolto ai sindaci, che ogni giorno si assumono la responsabilità della gestione di un fenomeno complesso. Un contributo una tantum, certo, ma sicuramente il primo atto tangibile arrivato ai territori” ha commentato il sindaco di Prato e delegato ANCI all’Immigrazione, Matteo Biffoni. 

“Il sostegno anche economico ai territori che fanno la propria parte nell’accoglienza deve diventare strutturale – aggiunge Biffoni – anche con provvedimenti come lo sblocco del turn over del personale. Come l’ANCI sostiene da tempo, infatti, questo serve per dare risposte alle comunità che accolgono, con servizi adeguati, sostegno economico alle famiglie in difficoltà, investimenti per strade o scuole, evitando così tensioni sociali e difficoltà”.

“I sindaci  – conclude il sindaco – con grande senso di responsabilità stanno facendo la propria parte nell’affrontare un fenomeno di portata storica che riguarda tutta l’Europa, ma devono avere gli strumenti per farlo nel miglior modo possibile, nel rispetto di chi viene accolto e dei propri cittadini, e certo questo primo gesto di attenzione economica va in questo senso. Bisogna continuare su questa strada prevedendo altri incentivi, come maggiore flessibilità sul personale, e dando priorità ai Comuni nell’accesso ad alcune tipologie di contributi”.

L’assegnazione delle somme spettanti ai Comuni, prevista dal decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio “Misure urgenti a favore dei Comuni in materia di accoglienza”, è effettuata calcolando le presenze, anche di minori stranieri non accompagnati, in tutte le diverse tipologie di centri di accoglienza (centri di prima accoglienza, strutture temporanee e Sprar) alla data del 24 ottobre. Risorse aggiuntive, spiega l’Anci, vengono riconosciute ai Comuni sede di porti di sbarco e ai Comuni sede di hotspot.

 

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