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Bonus bebè. L’Inps frena: “Niente domande, aspettiamo il regolamento”

Molti genitori stavano chiedendo gli 80 euro al mese utilizzando moduli non ufficiali. “Si farà tutto online dopo la pubblicazione del decreto” 

 
Roma – 8 aprile 2015 – Anche se il bebè è già nato, per il bonus bisogna aspettare.  Pressata dalle richieste dei neogenitori, che in qualche caso hanno preso l’iniziativa tentando comunque di presentare la domanda, l’Inps ha ribadito che le domande verranno accettate solo quando verrà pubblicato il decreto che definisce tutta la procedura. 
 
In un messaggio (in fondo alla pagina il testo integrale) inviato venerdì scorso a tutti i suoi sportelli, l’Inps segnala “la diffusione e l’utilizzo da parte degli utenti di modelli di domanda non ufficiali, volti ad ottenere” il bonus bebè. Questi sono stati presentati “sia a mano sia tramite posta elettronica certificata”.
 
Quei moduli, però, non servono a niente. “In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri – specifica infatti l’Inps –  non è ancora disponibile la procedura di acquisizione della domanda né il modello ufficiale della domanda stessa”.
 
Gli sportelli Inps quindi non potranno accettare domande compilate su modelli non ufficiali, e dovranno aspettare non solo il decreto, ma anche una circolare con altre istruzioni. Ad ogni modo, nel messaggio si anticipa che comunque le domande potranno essere presentate “esclusivamente” via internet. 
 
Tutti fermi, quindi, ma l’attesa  non dovrebbe durare a lungo. Come ha spiegato su Stranieriinitalia.it un dirigente del Ministero del Lavoro, infatti, il decreto è ormai pronto e comunque sarà possibile chiedere gli “arretrati” del bonus bebè per tutti i bambini nati a partire dal 1 gennaio 2015. 
 
Il bonus bebè è concesso per tre anni dopo la nascita o l’adozione di un bambino  alle famiglie che hanno indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 25 mila euro l’anno. Consiste in un assegno da 80 euro al mese, che però diventano 160 euro al mese quando l’Isee non  supera i 7 mila euro. Possono chiederlo i cittadini italiani, comunitari o extracomunitari titolari del permesso Ue per soggiornanti di lungo periodo, la cosiddetta carta di soggiorno. 
 
Stranieriinitalia.it
 
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Messaggio Inps 3 aprile 2015, n. 2390
Articolo 1, commi da 125 a 129, della legge 23 dicembre 2014, n.190 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) istitutivo di una misura volta ad incentivare la natalità ed a contribuire al suo sostegno (c.d. bonus bebè)
 Come è noto, l’articolo 1, commi da 125 a 129, della legge 23 dicembre 2014, n.190, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) ha istituito una misura volta ad incentivare la natalità ed a contribuire al suo sostegno, c.d. bonus bebè.
Sono pervenute dalle strutture territoriali segnalazioni relative alla diffusione ed all’utilizzo da parte degli utenti di modelli di domanda non ufficiali, volti ad ottenere il beneficio in oggetto, presentati sia a mano sia tramite posta elettronica certificata.
Si informa al riguardo che, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri attuativo della citata disposizione normativa, non è ancora disponibile la procedura di acquisizione della domanda né il modello ufficiale della domanda stessa.
Si raccomanda, pertanto, a tutte le Strutture Territoriali, di non accettare domande di bonus bebè presentate con modelli non pubblicati dall’Istituto e di attendere, a seguito della pubblicazione del D.P.C.M. in G.U., la relativa Circolare contenente tutte le istruzioni operative su tale nuova misura. Si anticipa, al riguardo, che le domande potranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica, attraverso i canali istituzionali che verranno dettagliati in Circolare.
 
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