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Calcio e razzismo. L’Unar alla Figc: “Un fondo per la prevenzione”

L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali insiste: “Servono soldi per iniziative tra i giovani”. Ma  Tavecchio non risponde

Roma – 11 settembre 2014 – “Guardiamo con grande interesse all’iniziativa Uefa per la lotta al razzismo e alle discriminazioni nel mondo del calcio e siamo contenti che Michel Platini si faccia interprete di un messaggio così importante a livello europeo”.

Marco De Giorgi, Direttore dell’ Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità, saluta così il convegno della Uefa sul razzismo in corso a Roma. E sveal che “i dati del monitoraggio dei media così come quelli del nostro Contact Center Unar, dimostrano una escalation del problema delle molestie e delle discriminazioni nello sport e nel calcio".

"Per questo – ricorda il direttore dell'Unar – abbiamo proposto alla Figc l’istituzione di un Fondo per iniziative di prevenzione rivolte ai più giovani, a cominciare dalle scuole, per la promozione e la valorizzazione delle diversità”.

La proposta è stata lanciata questa estate, dopo la famigerata battuta di Carlo Tavecchio, neopresidente della Figc, sugli “Optì Pobà” che nel loro paese “mangiavano le banane”.  L’UNar suggeriva di alimentare il fondo con parte delle somme derivanti dalle sanzioni comminate alle società per episodi di razzismo.

Finora, però, Tavecchio ha lasciato cadere l’invito. “Non abbiamo ancora avuto risposte” ammette De Giorgi.
 

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