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Certificato antipedofilia. Il ministero della Giustizia: “Per le babysitter non serve”

Dall’ufficio stampa di via Arenula escludono che le nuove norme si applichino ai rapporti di lavoro domestico. Fidaldo: “Bene, ma serve una nota ufficiale”

Roma – 7 aprile 2014 – Contrordine. Le famiglie italiane non sono obbligate a chiedere il certificato antipedofilia delle babysitter che si occupano dei loro figli. L’articolo 2 decreto legislativo 39/2014 contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori, in vigore da ieri, non si applica ai rapporti di lavoro domestico.

È il parere del ministero della Giustizia, che eviterà file in tribunale a chi cerca qualcuno che lo aiuti con i bambini.

“Il rapporto di lavoro domestico è un rapporto di natura privatistica, quindi la nuova legge non lo riguarda. Non siamo di fronte a un’impresa o a un’associazione di volontariato che assume un lavoratore, ma c’è un privato che assume un altro privato, quindi secondo i nostri esperti non c’è l’obbligo di chiedere il certificato del casellario giudiziale” spiega a Stranieriinitalia.it l’ufficio stampa del ministero della Giustizia.

Sabato scorso l'Ansa aveva citato "fonti del ministero" che davano la stessa interpretazione. “Nulla però impedisce al datore di chiedere il certificato al lavoratore” sottolineano da via Arenula.In questo caso, però, sarà la babysitter a dover andare in tribunale e ad accollarsi la trafila burocratica.

L’articolo 2 del decreto 39/2014 ha creato molta agitazione. Dice che chi intende “impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori” deve chiedere il certificato penale del casellario giudiziale del lavoratore, per verificare se è stato mai condannato per reati contro i minori. Per i datori che non lo fanno sono previsti da diecimila a quindicimila euro di multa.

Nelle note esplicative diffuse finora dal ministero di Giustizia non ci sono chiarimenti per i datori di lavoro domestico e dall’ufficio stampa escludono che per ora escano note su questo tema. La Fidaldo chiede qualcosa di più delle rassicurazioni a voce: “Accogliamo con sollievo la dichiarazioni rilasciate alla stampa, ma attendiamo che l’esclusione dei datori di lavoro domestico venga ufficializzata dal ministero, per eliminare ogni dubbio sull’argomento”.

Elvio Pasca

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