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Cittadinanza. Boldrini: “Servono regole uguali in tutta l’Unione Europea”

La presidente della Camera: ”È necessario inserire standard comuni per diventare cittadini e inserire nei trattati il concetto di integrazione dei cittadini non europei”

 

Roma – 8 febbraio 2016 – Chi diventa italiano diventa anche cittadino europeo. Idem per chi diventa francese, tedesco, spagnolo o cittadino di un altro dei 28 Paesi dell’Ue. 

Il risultato è lo stesso, ma i percorsi per arrivarci cambiano di Paese in Paese. Secondo la presidente della Camera Laura Boldrini, questi percorsi dovrebbero essere tutti uguali. 

“Se il 2015 verra’ ricordato come l’anno della crisi, spero che il 2016 si affermi come l’anno della svolta per l’Europa, puntare a maggiore integrazione politica, avere come obiettivo gli stati uniti d’Europa” ha detto oggi Boldrini intervenendo a Montecitorio al convegno “L’Europa di fronte alle sfide del futuro – Il ruolo dei Parlamenti nazionali”.

“Per essere ambiziosi – ha sottolineato la presidente della Camera – abbiamo bisogno di un demos europeo, di una cittadinanza europea. Nei nostri trattati non è messa a fuoco, oggi si diventa cittadini nei vari paesi senza nessuna armonizzazione, è necessario inserire standard comuni per diventare cittadini e inserire nei trattati il concetto di integrazione dei cittadini non europei”. 

“Forse – ha aggiunto – i trattati europei peccano di una temporaneità che va superata”.

 

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