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Cittadinanza. I Neri Italiani a Mattarella: “Presidente, questa legge ci strozza”

L’appello online di una generazione multietnica che vuole partecipare alla ricostruzione del Paese. Anche ricordandone gli eroi di origine africana

 
 
Roma – 20 aprile 2015 – “Non esistono negri italiani”, gridavano i razzisti negli stadi a Balotelli. E invece i neri italiani esistono eccome e hanno fatto, fanno e faranno la Storia di questo Paese. È ora che l’Italia se ne renda conto, anche modificando la sua legge sulla cittadinanza
 
È una battaglia importante quella intrapresa da “Neri Italiani – Black Italians”, un gruppo di studenti e lavoratori che si definisce “un collettivo che lotta per il cambiamento dell’immaginario collettivo”. Da qualche giorno ha messo online, sulla piattaforma Change.org, un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella
 
“In occasione del 25 Aprile, festa della Liberazione, è nostro grande desiderio che Lei portasse pensiero alle minoranze etnico-culturali presenti sul territorio, realtà spesso percepite come problematiche ma che in realtà rappresentano, come certamente condividerà, una grande ricchezza potenziale per il nostro Paese” scrivono gli attivisti. “In particolare, apprezzeremmo che portasse alla luce le difficoltà patite da una generazione di giovani italiani multietnici strozzati da una legge che gli riconosce la cittadinanza soltanto dopo la maggiore età”. 
 
Le attuali regole per diventare italiani, generano infatti “una separazione giuridico-sociale che crea imbarazzo, alimenta la crisi d’identità, soffoca quell’amore naturale che ognuno di noi prova per il suolo natio, portando a sentirci invisibili. Dall’altra parte come alcuni di noi, ragazzi/e cresciuti in questo paese che hanno fatto tutto il ciclo scolastico, non vengono riconosciuti per nulla, pur sentendosi profondamente italiani”.
 
Non è la prima volta che le cosiddette seconde generazioni, cioè i figli degli immigrati, chiedono di essere riconosciuti anche dalla legge come italiani. Stavolta, però, chiamano dalla loro parte anche la Storia d’Italia, citando personaggi spesso dimenticati, che avevano tutti la pelle nera e il cuore tricolore
 
Era di origine africana, ad esempio, Michele Amatore, ex schiavo sudanese che diventò capitano dei bersaglieri e fece due Guerre d’Indipendenza. Idem per i partigiani, entrambi vittime dei nazifascisti durante la Liberazione,  Alessandro “Vittorio” Sinigaglia e Giorgio Marincola. “Sento la patria come una cultura e un sentimento di libertà, non come un colore qualsiasi sulla carta geografica…” disse quest’ultimo pochi mesi prima di morire.
 
Cosa vogliono, oggi,  i Neri Italiani? “Partecipare alla ricostruzione di una nuova Italia”, “libera dal pregiudizio e dall’ignoranza, dove ogni individuo nato e/o cresciuto in Italia sia considerato per le sue qualità ed i suoi difetti, non per altri criteri che possono creare discriminazioni e divisione”. 
 
“Non scriviamo per pretendere o fare richieste, siamo qui a scriverle per amor di patria, amore che ci porterà alla fine di questo tunnel, perché siamo parte integrante di questo Paese e ci battiamo da fratelli e sorelle per un unico scopo” conclude l’appello. Quanti italiani, bianchi, neri o di qualunque altro “colore”, sono pronti a sottoscrivere queste parole?
 
 
Stranieriinitalia.it.
 
 
 
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