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Cittadinanza più semplice per chi è nato e cresciuto in Italia

“In caso di eventuali inadempimenti di natura amministrativa” da parte dei genitori, come la mancata iscrizione all’anagrafe, si potranno presentare certificati medici e scolastici. La novità nel pacchetto semplificazioni

Roma – 14 giugno 2013 – Meno ostacoli per il riconoscimento della cittadinanza italiana alle seconde generazioni. Non è ancora la riforma che tutti aspettano, ma è comunque un piccolo passo avanti per ragazzi e ragazze nati e cresciuti qui che a diciotto anni vogliono diventare italiani anche per legge.

Una novità importante, su impulso del ministro per l'Integrazione Cècile Kyenge, è in arrivo con il pacchetto sulla semplificazione (un disegno di legge e un decreto legge) che sarà domani sul tavolo del Consiglio dei Ministri.  Prevede che a 18 anni si possa acquistare la cittadinanza anche «in caso di eventuali inadempimenti di natura amministrativa» da parte dei genitori.

Tra questi inadempimenti, ad esempio, potrebbe esserci la mancata iscrizione all’anagrafe del bambino, una “svista” che ha tagliato le gambe a molti aspiranti italiani, che non potevano dimostrare di essere da sempre, regolarmente, in Italia. Secondo la nuova norma, i figli degli immigrati potranno presentare certificati scolastici e medici come prova che anche quando non risultavano ufficialmente residenti in alcun Comune erano effettivamente ancora in Italia.

È una possibilità già contemplata (ma solo per brevi "buchi" anagrafici) da una circolare del Viminale, e  alcuni tribunali avevano già recepito questo orientamento. Ora lo si potrà far valere automaticamente, senza rivolgersi a un giudice.

"Voglio esprimere soddisfazione per la decisione del Governo di portare al prossimo Cdm la semplificazione dell'iter di cittadinanza per i nati in Italia da genitori stranieri" commenta il deputato Pd Khalid Chaouki ''Si tratta di un ottimo segnale che aiutera' migliaia di ragazzi oltre ad essere di buon auspicio in vista della discussione piu' ampia che ci sara' a luglio in parlamento per arrivare ad una riforma condivisa della legge sulla cittadinanza''.

EP

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