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Coldiretti: “Nei campi oltre 300mila immigrati, nel 2020 aumenteranno del 45%”

"Hanno una età media di 36 anni e per il 71% sono di sesso maschile"

Roma, 20 novembre 2012 – "Sono oltre trecentomila gli immigrati impiegati nelle campagne italiane per continuare a garantire i primati del made in Italy".

E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti su dati Caritas, diffusa in occasione della presentazione della ricerca del Cnel secondo la quale nel 2020 i lavoratori immigrati aumenteranno del 45% rispetto al 2010. L'apporto del lavoro straniero "resta determinante in agricoltura e – sottolinea la Coldiretti – rappresenta ben il 23% del totale delle giornate di lavoro dichiarate dalle aziende.

I lavoratori immigrati impegnati in agricoltura – precisa la Coldiretti – hanno una eta' media di 36 anni e per il 71% sono di sesso maschile. Sono ben 172 le diverse le nazionalita' anche se a prevalere – continua la Coldiretti – sono nell'ordine Romania (113.543), India (24.823), Marocco (24.519), Albania (23.982), Polonia (22.601), Bulgaria (15.242), Tunisia (12.027), Slovacchia (11.551), Macedonia (10.254), Moldavia (5.422), Senegal (5.193) e Ucraina (4.756)".

 "I lavoratori stranieri – conclude la Coldiretti – contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola del Paese su un territorio dove va garantita la legalita' per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il loro lavoro e gettano un'ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell'attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale".

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