Elvio Pasca
Chi vuole votare deve presentare domanda in Comune entro il 27 marzo. Tosi( Verona): “Modificare la legge, gli elettori comunitari andrebbero iscritti d’ufficio”
Roma – 19 marzo 2012 – I romeni i polacchi e gli altri cittadini dell’Ue residenti in Italia che vogliono partecipare alle elezioni comunali del 6 e 7 maggio hanno tempo fino al 27 marzo per presentare ai sindaci la domanda di iscrizione alle liste elettorali aggiunte.
Sono oltre mille i Comuni italiani che rinnoveranno le loro amministrazioni e l’iscrizione alle liste aggiunte è un passaggio indispensabile per i comunitari, come previsto dal decreto legislativo 197 del 1996. Da quest’anno, in seguito a una recente sentenza del Consiglio di Stato, non verranno più accettate le iscrizioni d’urgenza, quindi chi non presenterà domanda entro lunedì prossimo non potrà votare.
Le domande vanno presentate presso gli uffici elettorali dei Comuni di residenza, molti Comuni (ad esempio a Genova e Palermo) accettano anche domande via fax o per posta, l’importante è che siano accompagnate dalla fotocopia del documento di identità. Si tratta, comunque, di un ostacolo burocratico che penalizza ulteriormente la partecipazione dei cittadini Ue alle elezioni, insieme alla scarsa informazione e a un certo disinteressamento.
Per questo motivo, l’Associazione “Europei per l’Italia” e il suo leader Marian Mocanu hanno chiesto una modica legislativa per iscrivere d’ufficio tutti i cittadini comunitari nelle liste aggiunte. Un appello al quale ha aderito qualche giorno fa anche il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi.
“È condivisibile – ha detto Tosi – l’auspicio di un’evoluzione della normativa attuale, rimuovendo gli ostacoli burocratici che oggi limitano la partecipazione alla vita amministrativa dei tanti cittadini comunitari che vivono e lavorano nelle città italiane, perfettamente integrati e nel rispetto delle nostre leggi e delle nostre regole. Pensiamo solo che la città di Verona accoglie oggi 8.664 cittadini europei maggiorenni e che la comunità più numerosa è rappresentata dai cittadini romeni, quasi 7 mila persone”.
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Elvio Pasca
