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Consigliere aggiunto. A Parma il primo giorno di Marion Gajda, voce degli immigrati

Rappresenterà in Consiglio comunale gli immigrati residenti nel Comune. Dietro di lui la Consulta dei Popoli eletta dalle associazioni degli immigrati

 

Parma – 19 gennaio 2016 – Da oggi i 30 mila immigrati che vivono a Parma, il 15% della popolazione, hanno finalmente voce in Consiglio comunale. Potranno così dire la loro sull’amministrazione della città nella quale vivono, lavorano e crescono i loro figli.

A rappresentarli è Marion Gajda, 31enne di origine albanese, primo consigliere aggiunto della città emiliana. La figura è stata prevista dal nuovo statuto comunale adottato dall’amministrazione del sindaco 5 stelle Federico Pizzarotti.

Gajda non avrà diritto di voto, per il quale servirebbe una legge nazionale, avrà però diritto di parola sugli argomenti all’ordine del giorno e potrà partecipare alle sedute del consiglio comunale e ai lavori delle commissioni. Svolgerà il suo mandato gratuitamente. 

“La presenza di un consigliere aggiunto – ha detto ieri durante una conferenza stampa di presentazione– è la realizzazione di un sogno, per questo ringrazio tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione di questo percorso. È mia intenzione rappresentare le istanze degli stranieri residenti a Parma. La città di Parma si è dimostrata sensibile ai temi dell’integrazione e della convivenza”.

Gajda è in Italia dal 2002, ha una laurea in scienze politiche e si occupa di formazione professionale. Insieme alla vice consigliera aggiunta, la ventenne di origini marocchine Zineb Bachar, è stato scelto dalla Consulta dei Popoli, organismo eletto lo scorso autunno dalle associazioni degli immigrati, nel quale sono rappresentate quindici nazionalità diverse. 

La Consulta è guidata dal presidente Jean Claude Didiba Ngeng, 33 anni, figlio di immigrati camerunensi,  consigliere provinciale lega calcio Uisp, che ieri ha commentato:  “La città di Parma, medaglia d’oro al Valor Militare, si è dimostrata sensibile  nei confronti degli stranieri. Lavoreremo con senso di responsabilità e partecipazione”. La vice presidente è Fadhila Ben Aziza, 50 anni, mediatrice culturale di origini tunisine.

“Siamo orgogliosi di aver raggiunto questo risultato – ha spiegato ieri la vicesindaco Nicoletta Paci –rappresenta un passo importante con prospettive significative per il futuro. Si tratta del punto di arrivo di un percorso che ha visto la revisione dello Statuto comunale e del Regolamento della partecipazione con la previsione dell’elezione della Consulta dei Popoli e del consigliere aggiunto con l’obiettivo di dare voce agli stranieri residenti a Parma, senza cittadinanza italiana”

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