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Conte: ‘Su ripartizione dei migranti grande disponibilità dall’Ue’

Bruxelles, 12 settembre 2019 – Sulla questione di un accordo per la ripartizione fra tutti i paesi Ue dei migranti irregolari dopo il loro sbarco in Italia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha trovato “grande disponibilità” da parte dei suoi interlocutori, durante i colloqui avuti ieri a Bruxelles con la presidente eletta della prossima Commissione europea, Ursula von der Leyen e con il presidente uscente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Ma, ha aggiunto Conte, è chiaro che vi sono dei paesi “riluttanti” a fare la loro parte in questo sforzo, e questi paesi, ha sottolineato, dovrebbero pagare un “grave prezzo” finanziario per la loro mancanza di solidarietà.

Su questa questione, ha riferito Conte ai giornalisti al termine dei due incontri, “c’è grande disponibilità a trovare subito un accordo, ancorché temporaneo; poi lo stabilizzeremo, lo modificheremo, lo perfezioneremo. Ma assolutamente – ha osservato il premier – dobbiamo uscire dalla gestione dei casi emergenziali affidati alla sola Italia. Qui abbiamo la massima disponibilità, ma dobbiamo definire un po’ i dettagli”.

“Sicuramente – ha continuato Conte – l’Italia vuole che con questo meccanismo temporaneo ci sia una sostanziale condivisione, ripartizione. In prospettiva, quando lo perfezioneremo, avremo anche dei paesi che saranno riluttanti. C’è consapevolezza però che chi non parteciperà ne risentirà molto sul piano finanziario, in modo consistente. Se siamo in Europa, evidentemente tutti devono partecipare ai meccanismi di redistribuzione. E quindi un meccanismo di solidarietà non può essere disatteso, se non a grave prezzo, per quel che mi riguarda”.

Con von der Leyen e Tusk, inoltre, è stato affrontato il tema dei rimpatri dei migranti “economici” che non hanno diritto alla protezione internazionale. “Ne abbiamo parlato, perché dobbiamo fare molto di più sui rimpatri, con l’aiuto dell’Europa. Da questo punto di vista in Italia non possiamo dirci soddisfatti del sistema di rimpatri. Quindi – ha riferito il premier – anche su questo abbiamo la piena attenzione, una piena condivisione: d’ora in poi il meccanismo dei rimpatri dovrà essere gestito a livello europeo e soprattutto integrando gli accordi che – ha sottolineato Conte – devono essere a livello europeo, non possono essere affidati bilateralmente ai singoli Stati come l’Italia”.

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