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E il cardinale proiettò il video islamofobo

Nel corso del sinodo sulla nuova evangelizzazione, il ghanese Peter Turkson propone un filmato anonimo sull’islamizzazione del mondo pescato da Youtube. Imbarazzo in Vaticano, dove il Papa predica la convivenza pacifica tra religioni

Roma – 16 ottobre 2012 – Un video islamofobo  imbarazza il sinodo in corso al Vaticano.

Il tema dell’assemblea è la “nuova evangelizzazione” e sabato scorso il cardinale ghanese Peter Turkson ha voluto dare il suo contributo mostrando un filmato anonimo pescato da Youtube intitolato Muslim Demographics secondo il quale “l’Europa, come la conosciamo, smetterà di esistere nel giro di qualche anno”. Merito della fertilità degli immigrati islamici, che, spiega lo pseudo-documentario, in pochi decenni farà diventare musulmana la maggioranza della popolazione.

Il video arriva a citare anche una profezi a del defunto Gheddafi, secondo la quale “ci sono i segni che Allah garantirà la vittoria dell’islam in Europa senza spade, senza pistole, senza conquiste”. E racconta di un incontro di ventiquattro associazioni islamiche a Chicago che avrebbero steso un piano per evangelizzare l’ America utilizzando mass media, politica e istruzione.

“Entro sette anni  l’islam diventerà la religione dominante del mondo, questa è una chiamata all’azione” conclude l’ansiogena voce fuori campo. Senza però spiegare cosa bisognerebbe fare: mettersi di buona lena a fare finalmente figli? Bloccare l’immigrazione islamica? Impedire ai musulmani di predicare la loro fede e permetterlo solo a cristiani?

L’iniziativa di Turksonn ha suscitato le perplessità di molti dei vescovi presenti. E poco si sposa con la linea di Benedetto XVI: “Islam e cristianesimo possono vivere insieme senza odio nel rispetto del credo di ciascuno, per costruire insieme una società libera e umana”. Proprio il Papa, durante la sua recente visita in Libano, aveva lanciato un appello: “È tempo che musulmani e cristiani si uniscano per mettere fine alle violenze e alle guerre”. Magari anche a quelle combattute a colpi di video.

 

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