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È iniziato il Ramadan, anche per 1,6 milioni di musulmani d’Italia 

L’osservanza del mese di digiuno e purificazione, uno dei cinque pilastri dell’Islam. Ma la comunità aspetta ancora luoghi di culto degni di questo nome 

 

Roma – 6 giugno 2016 – È iniziato il Ramadan, il nono mese del calendario islamico durante il quale, secondo la tradizione, l’arcangelo Gabriele dettò a Maometto il Corano. 

L’osservanza del digiuno (Sawn) durante questi giorni è uno dei pilastri dell’islam, insieme alla professione di fede, all’elemosina, alle preghiere quotidiane e al pellegrinaggio alla Mecca. Prima dell’alba si fa uno spuntino, suhur, poi non si toccano acqua o cibo fino al tramonto, ma sono esentati bambini, malati  e donne incinte o che allattano. È prevista anche l’astinenza da rapporti sessuali e fumo, e generale si tratta di un mese di purificazione da cattivi pensieri e cattive azioni. 

La rottura serale del digiuno, iftar, è l’occasione per ritrovarsi con parenti e amici. Quella del venerdì è la più importante e riunisce tutta la comunità di fedeli, o almeno dovrebbe. I musulmani d’Italia sono oltre 1,6 milioni, soprattutto immigrati e seconde generazioni, ma le moschee italiane in grado di accogliere molte persone si contano sulla punta della dite, a fronte di centinaia di piccole sale di preghiera, spesso allestite in maniera informale in garage o scantinati. 

Succede così che in musulmani della Capitale possono riunirsi nella Grande Moschea, mentre quelli che hanno la “sfortuna” di vivere a Milano aspettano da anni luoghi di culto degni di questo nome. E intanto sono vittime di leggi anti moschee che difficilmente possono essere in linea con la libertà di religione e di culto prevista dalla nostra Costituzione. 

Auguri a tutti, Ramadan Mubarak!

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