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Ebola. Zaia: “Immigrazione pericolosa, alziamo le barriere”

Il presidente del Veneto: "Il pericolo di un'epidemia è tantigibile. Di fronte a un esdo biblico di 150 mila immigrati abbiamo il dovere e l'obbligo di intervenire"

Venezia – 28 ottobre 2015 – Le strutture sanitarie del Veneto sono pronte per ogni evenienza. Ma per scongiurare l'Ebola e' necessario chiudere le frontiere. Lo ha ribadito il presidente del Veneto, Luca Zaia commentando l'arrivo dei militari americani dalla Liberia alla base di Vicenza dove saranno monitorati per 21 giorni, cosi' da verificare non ci siano sintomi di Ebola.

"Quanto sta accadendo in queste ore a Vicenza – ha sottolineato il governatore – e' il segno tangibile del pericolo dell'epidemia di ebola, anche se le autorita' italiane avevano minimizzato. La quarantena nella base americana di Vicenza – ha aggiunto – fa il paio con la chiusura delle frontiere in Australia".

"Credo che un paese civile, di fronte a un esodo biblico come quello a cui assistiamo con 150 mila immigrati, ha il dovere e l'obbligo di alzare le barriere". ha aggiunto l'esponente della Lega Nord.

Per quanto riguarda il territorio, tutto e' sotto controllo. "I veneti possono stare tranquilli, da tempo abbiamo strutturato un'unita' di crisi con ambulanze e stanze dedicate. E' evidente che per noi e' stato di massima allerta, ma i cittadini veneti hanno strutture sanitarie assolutamente all'altezza ma per togliere ogni dubbio bisogna chiudere le frontiere".

Zaia ha quindi ricordato che l'Ebola ha dai 2 ai 21 giorni di incubazione e che "si puo' guarire", tuttavia il virus permane nei liquidi corporei per 28 giorni.
 

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