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Espulsioni. Alfano: “Nuovi centri per trattenere chi deve essere rimpatriato” 

Il ministro dell’Interno: “L’Italia e l’Europa non possono accogliere tutti. E chi non ha diritto a rimanere non può gironzolare indisturbato”

 

Roma- 5 novembre  2015 – L’Italia non può fare a meno dei centri di espulsione. In un momento “che non è ordinario ma eccezionale”, “avremo bisogno di luoghi dove assistere i migranti, nel massimo della dignità, ma nella logica del rimpatrio. E persone da rimpatriare non possono certo gironzolare indisturbate per il paese”.

Lo ha detto ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano, nel corso di un’ audizione davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali di Camera e Senato. “Noi, come Europa e come Italia – ha spiegato – non ci possiamo fare carico di coloro che, pur legittimamente, lasciano i loro paesi per trovare una migliore situazione di vita ma che non fuggono da guerre o regimi oppressivi. Non siamo in grado di accogliere tutti

Alfano vorrebbe prolungare il trattenimento presso i cosiddetti Hotspot, le strutture volute dall’Ue dove bisognerebbe identificare chi sbarca e fare una prima scrematura tra profughi e migranti economici. Ma anche attivare nuove strutture per trattenere chi, non avendo diritto alla protezione internazionale, è in attesa del rimpatrio. 

“Occorre trovare insieme – ha spiegato alle Commissioni  – l’aggancio normativo” per individuare luoghi dove procedere alle espulsioni. Luoghi che, ovviamente, “non debbono essere privi di coperture giuridiche ma che debbono essere fortemente normati”. Un passaggio che però vedrà necessariamente impegnato il Parlamento. 

 

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