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Favorivano l’immigrazione clandestina, arrestati professionisti e consulenti

Le indagini, eseguite dalla Guardia di finanza di Catania, hanno condotto agli arresti domiciliari quattro soggetti, indagati per un articolato meccanismo di frode che ha consentito a centinaia di extracomunitari di beneficiare indebitamente del rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno.

Catania, 23 maggio 2014 – La procura di Catania ha coordinato una complessa attivita' investigativa condotta nei confronti di un sodalizio criminale composto da professionisti e consulenti fiscali, radicato nel capoluogo etneo e finalizzato al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Le indagini, eseguite dalla Guardia di finanza di Catania, hanno condotto agli arresti domiciliari quattro soggetti, indagati per un articolato meccanismo di frode che ha consentito a centinaia di extracomunitari di beneficiare indebitamente del rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno. In particolare – ricostruisce una nota – le indagini sono scaturite dalle numerose segnalazioni pervenute al Comando provinciale della Guardia di finanza di Catania dalla locale prefettura e dalla questura – ufficio Immigrazione, con particolare riguardo alla documentazione fiscale (buste paga, modelli Cud e dichiarazioni dei redditi) che alcuni soggetti extracomunitari, prevalentemente di etnia cinese, africana e cingalese, avevano allegato alle domande per il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno presentate ai predetti Uffici.

Sulla menzionata documentazione, pertanto, si e' concentrata l'attenzione investigativa dei militari del gruppo della Guardia di finanza di Catania che hanno, cosi', avviato mirati controlli fiscali finalizzati ad appurare la veridicita' e la sussistenza reale dei dati contabili e reddituali dichiarati dagli extracomunitari. I primi riscontri hanno permesso di accertare la falsita' dei documenti fiscali esibiti, in quanto attestanti rapporti di lavoro dipendente inesistenti, ovvero l'esercizio di attivita' imprenditoriali mai avviate.

Inoltre – spiega ancora il comunicato delle Fiamme gialle di Catania – dai successivi approfondimenti circa gli intermediari preposti all'invio telematico della documentazione fiscale prodotta e' emerso che la stessa e' stata predisposta presso soli tre uffici di consulenza contabile, ossia gli studi ''U.c.a.t.'' e ''A.c.a.i.'' di Catania e ''Union commercio'' di Barcellona Pozzo di Gotto (Me). In particolare, i titolari dei suddetti studi sono risultati, dalle indagini della Guardia di finanza, i responsabili che avevano predisposto con modalita' fraudolente le buste paga e le altre certificazioni di lavoro dipendente o d'impresa, utilizzate dagli extracomunitari per dimostrare alla questura e alla prefettura di Catania il possesso dei requisiti necessari per ottenere il permesso di soggiorno.

Le complesse ricostruzioni eseguite dalla Guardia di finanza hanno consentito, quindi, di delineare un vero e proprio sodalizio criminoso, composto da professionisti e consulenti fiscali, riconducibile a quattro soggetti titolari o collaboratori dei suddetti studi di consulenza.
Le intercettazioni telefoniche e ambientali sono state di grande utilita' per delineare il ruolo degli indagati, la loro consapevolezza dell'attivita' illecita: un meccanismo delittuoso, posto in essere fin dal 2007 e ancora attuale, finalizzato a consentire il rilascio dei permessi di soggiorno a soggetti clandestini privi dei requisiti richiesti, nonche' di favorire anche la ricongiunzione dei rispettivi nuclei familiari.

 Presso lo studio di uno degli indagati e' stata sequestrata un'ingente somma di denaro in banconote di grosso taglio, pari a oltre 34.000 euro. Sulle banconote rinvenute, a riprova che le stesse fossero il provento dell'attivita' criminosa, gli indagati avevano annotato i nominativi degli stranieri da cui avevano ricevuto il contante quale corrispettivo delle consulenze. Sulla base della documentazione acquisita, sono stati poi sentiti i cittadini extracomunitari titolari dei fascicoli rinvenuti, consentendo di appurare pagamenti fino a Euro 500 per singola indebita pratica. L'indagine rientra nelle complesso delle attivita' coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania a contrasto dell'immigrazione clandestina.

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