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Fini: “Su immigrati e integrazione il Pdl è arretrato”

"Non si risolve tutto cacciando i clandestini". "Si segue la peggior cultura leghista"

Roma – 8 novembre 2010 – C’è anche una forte differenza di vedute su immigrazione e integrazione dietro al rottura tra Gianfranco Fini e il governo, come lo stesso presidente della Camera ha sottolineato ieri a Bastia umbra dal palco della convention di Futuro e Libertà per l’Italia.

"È triste constatare l’arretratezza del mondo politico su cosa fare con chi arriva nel nostro Paese e mette al mondo figli che considerano l’Italia la loro terra, anche se non è quella dei loro padri. E non posso credere – ha detto Fini – che tutto questo si risolva in un centrodestra che dice che i clandestini si cacciano, due cose che non c’entrano niente con chi è in regola e accetta la nostra cultura, le nostre regole e la nostra tradizione"

”Il problema della cittadinanza – ha aggiunto Fini – è una grande sfida culturale".

"In Europa – ha sottolineato il presidente della Camera – non c’è movimento politico così arretrato come mi sembra il Pdl, allevato alla peggior cultura leghista". "Bianchi e neri; cattolici, ebrei e musulmani; uomini e donne; eterosessuali ed omosessuali; italiani e stranieri: qualsiasi persona, la persona umana, senza distinzioni e discriminazioni, deve essere al centro dell’azione della politica e avere la tutela dei propri diritti".

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