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Gascoigne condannato per razzismo, umiliò un bodyguard nero

L’ex calciatore multato per una battutaccia fatta in pubblico. Il giudice: “Una macchia sulla sua immagine, no al razzismo strisciante di basso livello” 

 

Londra – 19 settembre 2016 – “Puoi sorridere, per favore, così posso vederti?”. È la battutaccia fatta a un nero costata oggi a Paul Gascoigne una  condanna per abuso aggravato dal razzismo. 

Lo scorso novembre, la leggenda del calcio inglese  (lo ricordano bene però anche i tifosi laziali) era a Wolverhampton per uno dei suoi incontri pubblici “An evening with Gazza”.  Davanti a un migliaio di persone divertite rivolse quell’invito a Errol Rowe, addetto alla sua sicurezza, che era rimasto in una posizione defilata nella sala.

Dopo essere stato denunciato da Rowe, Gazza aveva tentato di sminuire la portata di quelle parole, parlando di “humour”, ma poi aveva chiesto scusa. Oggi, all’apertura dell’udienza, si è dichiarato colpevole. Dovrà pagare 1000 sterline di multa, altre 1000 di risarcimento al bodyguard e le spese legali. 

Il giudice Graham Wilkinson ha stigmatizzato severamente il comportamento dell’ex calciatore, definendolo “una macchia per la sua immagine”.  “Lei ha cercato di far ridere il pubblico per il colore della pelle del signor Rowe, che è stato chiaramente umiliato sul palco,  come se facesse parte dello spettacolo”. 

“Per la società – ha aggiunto Wilkinson – è importante combattere ogni forma di comportamento razzista. Bisogna combattere il razzismo strisciante di basso livello e mandare il messaggio che nella società del 21esimo secolo, queste azioni e queste parole, non possono essere tollerate”. 

 

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