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Idoneità alloggiativa, a Roma si torna in fila. Stop ai certificati online

Il sistema internet della prefettura non funziona più. Gli immigrati costretti a ritirare il documento cartaceo in Comune

Roma – 7 aprile 2016 – Contrordine, tutti in fila! 

D’ora in avanti, gli stranieri che a Roma e provincia hanno bisogno di un certificato di idoneità alloggiativa dovranno tornare in municipio o in Comune. Il sistema di richiesta e rilascio online attivato due anni fa dallo Sportello Unico per l’Immigrazione non funziona più. 

Già da qualche settimana il sito internet andava a singhiozzo, qualche giorno fa ha tirato definitivamente le cuoia: se si clicca su servizi.utgroma.it, la rotellina dell’attesa gira all’infinito. Non è un problema tecnico, semplicemente il contratto con la società esterna che forniva il servizio è scaduto e non è stato rinnovato. 

Le conseguenze si abbatteranno  su migliaia di immigrati. Il certificato di idoneità alloggiativa è infatti indispensabile in molte delle pratiche che li riguardano, come ricongiungimenti familiari, carte di soggiorno o flussi d’ingresso.

Tanti, snervati dall’attesa al computer, nei giorni scorsi hanno provato ad andare direttamente in Comune a chiedere il certificato, ma niente da fare. Si sono sentiti rispondere che dovevano utilizzare il sistema online. Evidentemente gli impiegati non erano stati ancora informati

Abbiamo chiesto lumi allo Sportello Unico per l’Immigrazione di Roma. “Visto che il servizio online è temporaneamente sospeso e il problema non è immediatamente risolvibile – ci hanno spiegato –  oggi abbiamo scritto ai municipi di Roma e ai Comuni della provincia, chiedendo che rilascino di nuovo i certificati cartacei”. 

Quindi a breve si potrà tornare al vecchio sistema. Rilasciato il certificato agli immigrati, Comuni e municipi avviseranno anche lo Sportello Unico per l’Immigrazione. Il tutto con un maggior dispendio di tempo, per gli utenti e per chi deve riceverli, e produzione di scartoffie che l’informatizzazione del sistema aveva eliminato. 

Il danno si accompagna alla beffa per quanti negli ultimi tempi erano riusciti a inviare la domanda online e a ottenere l’ok del Comune, ma non si erano ancora presentati Sportello Unico per l’Immigrazione. Visto che non è più possibile verificare via internet la loro posizione, si ricomincia tutto da capo: “In questi casi devono tornare in Comune e chiedere il certificato cartaceo” confermano dal SUI. 

Elvio Pasca

 

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