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Il governo Orban contro le quote dei profughi: “Rischio terrorismo”

L’Ungheria  continua la sua battaglia contro la ripartizione obbligatoria. Davanti alla Corte Ue e con una campagna sulla stampa

 

Sofia  – 3 dicembre 2015 – Più profughi uguale più terroristi. Per boicottare la redistribuzione obbligatoria nei Paesi europei di chi fugge da guerre e persecuzioni, il governo ungherese dà in pasto all’opinione pubblica questa equazione. 

Victor Orban ha già annunciato che “l’Ungheria sta intentando causa alla Corte europea contro la decisione Ue di quote vincolanti per la distribuzione dei migranti”. Una strada che percorrerà insieme alla Slovacchia. 

Intanto però il suo governo ha lanciato anche una grande campagna stampa sui giornali, per le strade e sul web nella quale denuncia i mali della relocation. Uno su tutti: “Le quote obbligatorie aumentano il rischio di terrorismo”

“Ogni 12 secondi un nuovo immigrato arriva in Europa” spiega il governo. “I migranti illegali oltrepassano il confine senza controlli, non sappiamo chi sono e che intenzioni hanno”.  Ergo, “Non sappiamo quanti di loro sono terroristi camuffati”.

 

 

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