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Immigrazione. Cosa prevede il decreto sicurezza bis

Roma, 12 giugno 2019 – Dopo settimane di attesa, il decreto Sicurezza bis riceve il via libera del Consiglio dei ministri. Il provvedimento firmato dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è composto da 18 articoli, i cui punti salienti riguardano l’immigrazione clandestina, l’inasprimento delle pene per le aggressioni a chi indossa la divisa e l’estensione del Daspo per chi compie violenze in occasione di manifestazioni sportive e non più solo negli stadi.

L’articolo 1 concede al ministro dell’Interno il potere di “limitare o vietare l’ingresso, il transito e/o la sosta di navi nel mare territoriale, qualora sussistano ragioni di ordine e sicurezza pubblica”. Non manca però il passaggio sulla condivisione con il ministro della Difesa e quello delle Infrastrutture e trasporti, dando notizia anche al presidente del Consiglio.

Inoltre, il decreto prevede sanzioni (da 10mila a 50mila euro) al comandante della nave che non “osservi gli obblighi previsti dalla normativa internazionale, nonché i divieti e le limitazioni eventualmente disposti dal Ministro dell’interno”. E in caso di reiterazione dell’inosservanza con la stessa nave, i prefetti hanno addirittura la possibilità di confiscare l’imbarcazione. Per gli oneri di custodia, è previsto un fondo di 500mila euro per il 2019 e di 1 milione all’anno per il 2020 e il 2021. All’articolo 3, poi, sono estesi i “reati associativi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, anche nelle ipotesi non aggravate, la competenza delle procure distrettuali antimafia”.

Mentre sono stati stanziati 3 milioni di euro nel triennio 2019-2021 “per finanziare gli oneri connessi al potenziamento delle operazioni di polizia sotto copertura” per il contrasto al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni.

L’articolo 12 incentiva i rimpatri di stranieri irregolari, istituendo presso il ministero degli Esteri un Fondo destinato a finanziare interventi di cooperazione allo sviluppo, in cui è prevista la possibilità di far confluire anche parte dei risparmi per la “contrazione dei flussi migratori”. Sulle manifestazioni sportive, più rigore sui Daspo, che diventa applicabile ai reati di terrorismo e “alle condotte poste in essere all’estero”.

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