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Iniziato l’esame del Ddl al Senato

Ecco i punti principali del testo presentato. Entro l’estate il varo definitivo dell’intero pacchetto sicurezza 

Roma – 25 giugno 2008 – A meno di 24 ore dal via libera dell’aula al dl sicurezza, è iniziato stamani a palazzo Madama l’iter del ddl approvato dal governo. L’esame è affidato congiuntamente alla Commissione Affari Costituzionali e alla Commissione Giustizia, con relatori i due presidenti: rispettivamente Carlo Vizzini e Filippo Berselli. Oggi quest’ultimo ha svolto il proprio intervento, mercoledì toccherà a Vizzini.

Quindi si entrerà nel merito del confronto, con l’obiettivo di maggioranza e governo di arrivare entro la fine di luglio al varo definitivo dell’intero pacchetto sicurezza: la conversione definitiva del dl passato ieri all’esame della Camera e il via libera alle norme del ddl su cui Senato e Camera devono ancora esprimersi.

Per quel che concerne strettamente l’immigrazione, ecco i nodi principali del testo arrivato al Senato e le sanzioni che prevede:

Il reato di “ingresso illegale”, più conosciuto come “reato di clandestinità”, è punito con la reclusione da sei mesi a quatto anni, per colpire chi entra in Italia violando il Testo Unico sull’immigrazione. È previsto l’arresto obbligatorio con processo per direttissima e, insieme alla condanna, il giudice ordina l’espulsione dello straniero.

C’è poi la stretta contro i matrimoni di comodo. Il coniuge straniero potrà chiedere la cittadinanza italiana solo due anni dopo il matrimonio (oggi bastano sei mesi), che diventano tre se è residente all’estero. I tempi si dimezzano solo se la coppia ha figli.

Altre novità riguardano l’iscrizione all’anagrafe, che sarà possibile solo per chi ha un alloggio idoneo. Il Comune dovrà infatti verificare le condizioni igienico-sanitarie dell’immobile in cui chi presenta domanda vuole fissare la propria residenza.

Il testo interviene anche sul money transfer, imponendo alle agenzie di fotocopiare il documento di identità e il permesso di soggiorno di chi spedisce denaro e di conservare le copie. Quando il cliente non ha il permesso, le agenzie devono segnalare i suoi dati alla polizia. Se non lo fanno, perdono la licenza.

Si allunga, infine, come già si è detto più volte, il tempo massimo di permanenza dei clandestini nei Centri di identificazione ed espulsione, il nuovo nome dei Cpt. Dopo i primi sessanta giorni, se ci sono difficoltà per l’identificazione o per il rimpatrio, il giudice può autorizzare una proroga di altri sessanta giorni, e così via di proroga in proroga fino a un massimo diciotto mesi.

Sono comunque attese delle modifiche. Sul reato di clandestinità, ad esempio, una parte della stessa maggioranza nutre dei dubbi. Ci sarà inoltre da prendere una decisione sull’inserimento in questo provvedimento o in legge ad hoc delle sanzioni per debellare la prostituzione di strada.

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