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Italia ultima tra i paesi Ocse per universitari stranieri

Studenti immigrati solo il 3,1%. Fondazione Migrantes denuncia: "Indietro rispetto all’Europa, occorre creare una nuova immigrazione giovane e istruita"

Roma – 12 gennaio 2011 – L’Italia è all’ultimo posto tra i paesi dell’Ocse per numero di studenti universitari stranieri.

Se la media europea è del 10%, con punte del 17,9% nel Regno Unito, dell’11,4% in Germania, dell’11,2% in Francia, in Italia il tasso è solo del 3,1%.

Sono i dati esposti ieri durante la conferenza della Fondazione Migrantes per la presentazione della giornate Mondiale del Migrante che si terrà il prossimo 16 gennaio a Genova.

Alla presentazione è intervenuto il direttore generale dell’associazione, monsignor Giancarlo Perego, che ha affrontato il tema della difficoltà italiana nell’investire su un forte piano per l’integrazione.

Oltre al problema dell’ottenimento della cittadinanza, delle domande di asilo che hanno subito un forte crollo per via della politica dei respingimenti, monsig. Perego ha anche affrontato il tema della scarsa capacità di attrazione di studenti stranieri che ci relega all’ultimo posto della speciale classifica Ocse.

Tra le cause principali dell’assenza di studenti stranieri tra i banchi delle nostre università ci sono i pochi i corsi in inglese disponibili, l’inadeguatezza  delle residenze universitarie (di cui usufruisce solo il 2% degli studenti, contro il 17% in Svezia, il 10% in Germania e il 7% in Francia) e le poche borse di studio disponibili.

I 54.507 studenti stranieri iscritti nelle università italiane nel 2008-2009, rappresentano comunque un dato in crescita rispetto al precedente anno accademico, con un aumento del 5,6%, dato che rimane molto più basso rispetto alle medie europee.

Per la fondazione Migrates occorre dunque portare nuova attenzione sull’argomento per “formare una nuova immigrazione giovane e istruita”

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