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Lombardia. Bordonali: “E’ emergenza immigrati, Governo collabori”

L'assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione: "Dobbiamo dare agli Enti locali il giusto tempo e le risorse per organizzarsi''

Milano, 23 luglio 2014 – ''Regione Lombardia, ancora prima di sedersi al tavolo di coordinamento in Prefettura, aveva gia' fatto ampiamente la propria parte, attraverso il controllo sanitario nelle Asl, al fine di garantire la prevenzione e la sicurezza di coloro che arrivano e, soprattutto, dei cittadini lombardi''.

Lo ha detto l'assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali, che ha partecipato, ieri pomeriggio, negli uffici della Prefettura di Milano, al tavolo regionale dedicato al tema dell'afflusso di cittadini stranieri nelle strutture di accoglienza. ''Il tavolo regionale si e' rivelato molto importante – ha commentato Bordonali – ma ribadiamo la necessita' di un tavolo nazionale, a cui siedano i rappresentanti di tutte le Regioni e i prefetti dei capoluoghi regionali, affinche' possano partecipare alla fase decisionale e non si ritrovino costretti a subire le scelte del Governo centrale''. ''Nel documento di accordo Stato-Regioni approvato il 10 luglio si fa riferimento alla necessita' di aiutare coloro che vengono riconosciuti come 'profughi''', ha chiarito l'assessore. '

''Al momento – ha proseguito l'assessore lombardo alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali – gli stranieri arrivati in Lombardia in questo periodo di emergenza sono 1163, altri 354 sono attesi nei prossimi giorni e si prevede che altri 1500 arrivino presto attraverso la nuova redistribuzione nazionale decisa dal Governo. Gli Enti locali della Lombardia hanno difficolta' ad assorbire un numero cosi' elevato di arrivi e cio' che e' previsto nel documento e' un percorso con tempi relativamente lunghi.

Quello che mi preme ribadire e' che non possiamo essere in continua emergenza: dobbiamo dare agli Enti locali il giusto tempo e le risorse per organizzarsi''. ''Il Governo – ha aggiunto l'assessore – non ha riconosciuto questi arrivi come un'emergenza nazionale. Alla luce di questa scelta la Regione Lombardia non attivera' la Protezione civile regionale, generalmente coinvolta in questi casi per il trasporto delle persone''.

''Piu' volte nel documento approvato dalla conferenza Stato-Regioni viene richiamato lo spirito di collaborazione istituzionale per risolvere la questione'', ha ricordato Bordonali sottolineando che ''tutte le Istituzioni lombarde stanno dando prova di massimo impegno per trovare soluzioni condivise, ci auguriamo che d'ora in poi anche il Governo abbia lo stesso atteggiamento, fornendo per esempio agli Enti locali il tempo necessario per organizzarsi e attuare i punti contenuti nel documento. Al momento il nostro territorio, come hanno confermato anche Anci Lombardia e l'Unione delle Province lombarde, non ha strutture da destinare a questa emergenza e chiediamo allo Stato centrale di tenere conto della situazione''.

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