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Lombardia. Migranti: tre comuni condannati per discriminazione

Milano, 26 novembre 2018 – Adottare ordinanze sindacali sulla base della presunta pericolosità dei richiedenti asilo costituisce una “molestia discriminatoria per ragioni etniche e razziali”. E’ il principio sancito dal Tribunale Civile di Milano che ha condannato i comuni lombardi di Inzago, Cologno Monzese (in provincia di Milano) e Gallarate (Varese) per discriminazione in danno dei richiedenti asilo. A darne notizia è l’Asgi, l’Associazione per gli Studi Giuridici dell’Immigrazione, che insieme a Naga (associazione che fornisce assistenza sanitaria, sociale e legale ai cittadini stranieri) e ad Apn (avvocati per niente), avevano proposto ricorso contro il modello unico di “ordinanza sindacale contingibile e urgente” approvato nel 2017 da alcuni comuni lombardi amministrati da sindaci della Lega per imporre “una serie di oneri procedimentali” a chi voleva mettere a disposizione i propri immobili per attività di accoglienza dei richiedenti asilo.

Nel ricorso, firmato dagli avvocati Alberto Guarisio e Livio Neri, si faceva riferimento al “carattere discriminatorio delle ordinanze che qualificavano la presenza dei richiedenti asilo come un pericolo per la salute pubblica e la sicurezza urbana”. Un’impostazione che il giudice Paola Gandolfi, della prima sezione civile del Tribunale di Milano, ha pienamente accolto, condannando i comuni di Inzago, Cologno Monzese e Gallarate al pagamento di un risarcimento “simbolico” del danno “da discriminazione” pari a 1000 euro a favore di ciascuna associazione.

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