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Migranti. Rapporto Caritas-Migrantes: meno 80% di sbarchi in Italia nel 2018

Roma, 2 ottobre 2018 – In Italia, dal primo gennaio al 31 agosto 2018, sono sbarcati l’80% in meno di migranti rispetto allo stesso periodo del 2017. Questo è quello che emerge dal rapporto della Caritas Italiana e Fondazione Migrantes  in occasione della XXVII edizione del Rapporto Immigrazione, presentato a Roma lo scorso 28 Settembre, nella sala Marconi della Radio Vaticana a due passi da San Pietro.
All’evento hanno preso parte diversi studiosi, giornalisti, personalità: per la Caritas è intervenuto il direttore di Caritas italiana, don Francesco Soddu, e per la Fondazione Migrantes il presidente Mons Guerino di Tora.  

I dati
L’Italia, con 5.144.440 immigrati regolarmente residenti sul proprio territorio (8,5% della popolazione totale residente in Italia), si è collocata al quinto posto della classifica in Europa e all’undicesimo posto nel mondo. Le comunità straniere più consistenti sono quella romena (1.190.091 persone, pari al 23,1% degli immigrati totali), quella albanese (440.465, 8,6% del totale) e quella marocchina (416.531, 8,1%). I cittadini stranieri risultano risiedere soprattutto nel nord-ovest della penisola Italiana (33,6%) e diminuire nel centro (25,7%), nel nord-est (23,8%), nel sud (12,1%) e nelle Isole (4,8%). In Italia gli occupati stranieri sono 2.430.000, di cui il 67,3% extra-Ue. Gli stranieri in cerca di occupazione sono 415.229, gli inattivi stranieri sono 1.255.187. Nell’anno scolastico 2016-2017, gli alunni stranieri nelle scuole italiane sono stati 826.091 (di cui 502.963 nati in Italia, pari al 60,9%), in aumento rispetto all’anno scolastico 2015-2016 di 11.240 unità (+1,4%). Dal punto di vista sanitario, la salute dei migranti si va sempre più caratterizzando per condizioni di sofferenza dovute ad accoglienza inadeguata, fragilità sociale e scarsa accessibilità ai servizi.
Uno dei temi principali del Rapporto è quello relativo alla necessità di costruire “un nuovo linguaggio” per parlare del fenomeno migratorio nel momento in cui, come ha osservato il ricercatore Simone Varisco: “la disinformazione ha assunto una dimensione di massa, passando dai media tradizionali ai social network.” Il ricercatore ha aggiunto che capovolgere questa lettura univoca, fondata sull’emergenza sbarchi, la criminalità, la paura dell’altro, il legame con il terrorismo e il fondamentalismo islamico, e aprirsi a una interpretazione critica, problematica, fatta di aspetti positivi e negativi, di ciò che rappresentano realmente le migrazioni, è uno degli obiettivi della ricerca presentata quest’anno.  Nel corso del 2017 i telegiornali di prima serata, spiega il rapporto, si sono soffermati per lo più sui flussi migratori (40%), riservando quasi la metà delle notizie ai numeri e alla gestione degli sbarchi sulle coste italiane. “E’ evidente – si legge nel rapporto – che ci troviamo di fronte a una emergenza culturale, che richiede un intervento strutturato e di lungo periodo. È necessario mettere in campo tutte le risorse educative capaci di stimolare, da un lato, il necessario approfondimento rispetto a temi che sono ormai cruciali, e dall’altro lato di accompagnare le nostre comunità verso l’acquisizione di una nuova grammatica della comunicazione che sia innanzitutto aderente ai fatti e rispettosa delle persone”.

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