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Naufragio nel Canale di Sicilia, 11 scafisti arrestati a Palermo

I reati contestati agli arrestati sono il favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina e omicidio volontario

Palermo, 13 luglio 2015 – La Polizia di Stato di Palermo ha identificato e arrestato 11 persone ritenute gli scafisti di diverse imbarcazioni di migranti soccorse nel Mar Mediterraneo negli scorsi giorni. I reati contestati agli arrestati sono, a vario titolo, il favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina nonché omicidio volontario attribuibile a due degli arrestati.

Gli indagati sono giunti a Palermo sabato a bordo della nave Dattilo della Marina Militare, che ha sbarcato nel capoluogo siciliano 717 migranti partiti dalle coste libiche. Sulla nave erano presenti anche 12 salme dell'ultimo naufragio nel Canale di Sicilia avvenuto giovedi' scorso. Dopo il loro arrivo a Palermo, i migranti sono stati ascoltati dagli uomini della Squadra Mobile. Le dichiarazioni dei migranti, comprese quelle dei superstiti al naufragio, hanno consentito agli inquirenti di far luce su quanto accaduto lo scorso 9 luglio al largo delle coste libiche.

La notte scorsa sono stati identificati e arrestati due cittadini stranieri, originari di Gambia e Senegal, indicati come gli scafisti del gommone a bordo del quale viaggiavano le 12 persone, 8 uomini e 4 donne, che hanno perso la vita.

Secondo quanto ricostruito, il gommone a bordo del quale viaggiavano complessivamente 118 ha ceduto a causa dell'eccessivo carico. Di questa strage sono accusati due degli undici scafisti, uno del Gambia e l'altro del Senegal, che rispondono di omicidio volontario e favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina. Gli altri nove fermati sono accusati solo di favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina. Gli arrestati sono stati trasferiti nel carcere di Pagliarelli, con il divieto di incontrarsi tra loro.

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