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Niqab e burqa vietati negli ospedali, legge antivelo Lombardia

Delibera della Giunta per “esigenze di sicurezza”. Maroni: “Fermato all’ingresso chi ha il volto coperto”. La religione non sarà più un giustificato motivo 

 

 

Milano – 10 dicembre 2015 – Niente veli integrali. Dal 1 gennaio gli ospedali e tutte le altre strutture che dipendono dalla Regione Lombardia diventeranno off limits per le donne che indossano il burqa o il niqab e per chiunque si copre il volto rendendosi irriconoscibile. 

A introdurre il divieto è una delibera invocata dalla Lega Nord e approvata stamattina dalla Giunta guidata da Roberto Maroni. “Esiste una legge nazionale in tal senso – ha spiegato il governatore – e noi abbiamo adeguato il nostro regolamento. Ora chi controlla gli ingressi degli ospedali e di tutti gli uffici della Regione, potrà bloccare l’accesso a chi si presenta con il volto coperto”.

La legge nazionale alla quale si riferisce Maroni sono le  “Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico” (legge 152/1975), che all’art. 5 recitano: “È  vietato  l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico  o aperto al pubblico, senza giustificato motivo”. Finora, però, burqa e niqab sono stati giustificati dalla fede religiosa e quindi in Italia (dove in realtà se ne vedono ben pochi) sono tollerati. 

In Lombardia non sarà più così. “Le tradizioni o i costumi religiosi – specifica la delibera – non possono rappresentare giustificati motivi di eccezione ai sensi dell’art 5 della legge 152/1975 rispetto alle esigenze di sicurezza all’Interno delle strutture regionali”. 

Era stato Fabio Rolfi, vicecapogruppo della Lega in consiglio regionale, a chiedere un giro di vite. “Non possiamo permetterci nessun genere di leggerezza – spiegò dopo le stragi di Parigi –  ma soprattutto non intendiamo accettare che siano consentite pratiche religiose antitetiche con la nostra cultura e che possano, potenzialmente, mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini”.

La Giunta, in tempo di record, è passata dalle parole ai fatti. “Ora tutti dovranno essere riconoscibili –  spiega l’ assessore regionale alla sicurezza Simona Bordonali – I soggetti dovranno essere identificati e, se presente, si procederà all’eventuale rimozione del velo integrale”.

 

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