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“Prima i francesi”, il programma di Le Pen sull’immigrazione

La leader del Front National vuole contrastare l’irregolarità, limitare gli ingressi legali e penalizzare gli stranieri che già vivono in Francia. I suoi “Impegni presidenziali” per arrivare all’Eliseo

 

Roma – 7 febbraio 2017 –  Non ci sono sorprese nel programma con cui Marine Le Pen ha lanciato la sua corsa all’Eliseo, almeno per quanto riguarda le politiche dell’immigrazione. Il  mantra è “prima i francesi” e per la leader del Front National questo vuol dire contrastare l’irregolarità, porre limiti agli ingressi legali e penalizzare gli stranieri che vivono in Francia nell’accesso al lavoro, alle prestazioni sociali e alla cittadinanza.

Tra i “144 impegni presidenziali” sottoscritti da Le Pen, c’è ad esempio quello di “ristabilire le frontiere nazionali e uscire dallo spazio Schengen”, quindi addio libera circolazione. Si vogliono poi “rendere impossibili la regolarizzazioni o la naturalizzazione di stranieri in condizione illegale” e “semplificare e rendere automatiche le espulsioni”. 

Per gli ingressi regolari dovrebbe invece scattare un tetto. L’obiettivo è arrivare “a un saldo annuale di 10 mila ingressi”, anche mettendo fine “all’automatismo dei ricongiungimenti familiari”, così come a quello dell’acquisizione della cittadinanza per matrimonio. “Sopprimiamo – spiega Le Pen – le pompe aspiranti dell’immigrazione”.

La leader del Front Nazione vuole anche “sopprimere lo ius soli: l’acquisizione della cittadinanza francese sarà possibile solo per filiazione o naturalizzazione”, secondo condizioni che andranno rese “più stringenti”. Da eliminare, anche la “doppia cittadinanza extraeuropea”, quindi  chi sceglie di essere francese deve essere solo francese.

Le Pen vuole poi tornare a un non meglio specificato “spirito iniziale del diritto d’asilo”. Questo potrà essere anche concesso in base a domande presentate presso le rappresentanze diplomatiche francesi nei Paesi d’Origine e di transito. 

Quanto all’accesso al lavoro, Le Pen vuole abolire le norme sui lavoratori di altri Paesi europei distaccati in Francia, che “hanno creato una concorrenza sleale inammissibile”. Avrà però un impatto sicuramente maggiore la sua proposta di introdurre una “tassa aggiuntiva per l’assunzione di lavoratori stranieri”, questo per “assicurare effettivamente la priorità nazionale all’assunzione di francesi”.

Quella “priorità nazionale” andrebbe scritta  nella Costituzione, insieme a l’impegno a “difendere e promuovere il nostro patrimonio storico e culturale” e al principio che “la Repubblica non riconosce alcuna comunità”. Bisogna “promuovere l’assimilazione repubblicana, principio più esigente di quello dell’integrazione”. 

Il “prima i francesi” riguarderà pure l’accesso alla sanità pubblica. La Pen ha ribadito la volontà  di far pagare interamente agli stranieri tutte le spese mediche per i primi due anni dall’arrivo in Francia. “L’immigrazione di massa – ha spiegato – pesa sui nostri equilibri sociali, quindi siamo obbligati, per salvare il nostro sistema di protezione sociale a ridurre le prestazioni“. 

EP

 

 

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