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Profughi. Austria: “Nessun Paese resti solo”, ma intanto li respinge in Italia

Il cancelliere Faymann: "Serve una politica ccomune per l'asilo". Il Coisp: "Emergenza al Brennero, tra luglio e settembre le autorità austriache hanno rispedito indietro oltre duemila stranieri"

Roma, 19 settembre 2014 – Il problema delle politiche di asilo e dell'immigrazione "puo' essere risolto solo a livello europeo": "nessun paese puo' rimanere da solo neanche per quanto riguarda la prima accoglienza come fa l'Italia, o per la sistemazione dei profughi di cui l'Austria ha una percentuale particolarmente alta".

Lo ha detto ieri il cancelliere austriaco Werner Faymann, a margine di un incontro con il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini a Roma.

"L'Europa deve sviluppare insieme una politica che risponda anche alle esigenze delle persone in fuga, una politica comune in cui tutti i Paesi si impegnino, compresi quelli che oggi danno un contributo minore", ha aggiunto il cancelliere sottolineando che questo sara' un punto importante da trattare da parte della nuova Commissione Ue e dai governi nazionali.

"Il problema", ha insistito, "va risolto a livello europeo, non entro confini dei singoli Paesi". "Senza soluzione Ue, la questione dei profughi non potra' risolversi umanamente e politicamente in maniera decente", ha concluso Faymann.

Intanto, però, il sindacato di Polizia Coisp parla di "emergenza immigrazione" al commissariato del Brennero. Lì si starebbero infatti ammassando i profughi che tentano di entrare in Austria, ma vengono respinti.

"Nei mesi di luglio e agosto – spiega una nota – le autorità austriache hanno 'rispedito' in Italia oltre 1.400 stranieri, mentre a settembre il numero supererà abbondantemente le 700 riammissioni".

"Questa situazione – afferma il sindacato dei poliziotti – non può ricadere sulle spalle dei colleghi, lasciati soli a gestire un flusso migratorio di proporzioni mai viste".

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