in

“Ci rubate il lavoro”. Diciannovenne italiano ucciso in Inghilterra

Il giovane e un amico pestati a morte da un gruppo di balordi. “Gridavano italiani di merda”

Roma – 23 ottobre 2013 – Potrebbe esserci uno sfondo razzista dietro l’omicidio di Joele Leotta, diciannovenne italiano ucciso ieri a Maidstone, capoluogo del Kent, in Inghilterra, da una banda di balordi.

Leotta, originario di Nibionno, in provincia di Lecco, era nel Regno Unito per imparare l’inglese. Si manteneva facendo il cameriere in un ristorante italiano di Maidstone, il Vesuvius. Con lui c’era un amico di Nibionno, Alex Galbiati.

Secondo le prime ricostruzioni, un gruppo di nove ragazzi ha iniziato a importunare nel ristorante i due italiani. Poi, quando questi sono rientrati nei loro alloggi, hanno fatto irruzione e hanno iniziato a pestarli selvaggiamente, a quanto pare usando anche un coltello.

Leotta è morto, Galbiati è in ospedale, ferito ma fuori pericolo. Gli aggressori, che hanno tra i 21 e i 25 anni e non sarebbero inglesi, sono stati fermati dalla polizia.

Il sindaco di Nibionno, Claudio Usuelli, dice di aver appreso da "fonti qualificate", che i nove "hanno sfondato la porta della loro camera urlando: italiani di merda, ci rubate il lavoro". Una versione che si legge anche su Il Giorno, che stamattina ha riportato la notizia.

"Non si può parlare di movente razziale, in quanto le indagini per stabilire quanto accaduto sono tuttora in corso" ha detto Richard Allan, portavoce della polizia del Kent. Il console generale d'Italia a Londra, Massimiliano Mazzanti, riferisce che "sono in corso le indagini di polizia e siamo in attesa di capire esattamente cosa sia accaduto".

Si sta facendo strada anche l’ipotesi di uno scambio di persona. La camera dei Leotta e Galbiati, hanno infatti riferito i proprietari del ristorante Vesuvius, prima occupata da un altro lavoratore.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Kyenge: “Superare diseguaglianze in tema di sanità tra italiani e stranieri”

“Essere o non essere…italiani” la sfida di Jafor e Ruslan