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Reato di clandestinità. Berlusconi firmerà il referendum della Lega Nord

L’ex premier tende la mano ai vecchi alleati, sposandone di nuovo la linea anti immigrati. Ma anche Forza Italia, due mesi fa, aveva votato per depenalizzare l’ingresso e il soggiorno irregolare in Italia

Roma – 28 maggio 2014 – Reintrodurre il reato di immigrazione clandestina, sdoganare il razzismo cancellando la legge Mancino e impedire agli immigrati di partecipare ai concorsi pubblici. Sono gli obiettivi di tre referendum che la Lega Nord vorrebbe sottoporre agli italiani, insieme ad altri tre che vogliono riaprire le case chiuse , abolire le prefetture e cancellare la riforma Fornero sulle pensioni.

Nonostante l’attivismo dei leghisti, con i gazebo per le strade e gli appelli ripetuti, soprattutto nel corso dell’ultima campagna elettorale, le 500 mila firme necessarie sotto ogni quesito non sembrano ancora a portata di mano. E intanto il tempo stringe: per quello sul reato di clandestinità la scadenza è l’inizio di agosto, per gli altri cinque rimangono invece solo pochi giorni.

Ora però arriva l’aiuto di Silvio Berlusconi. Domani, in una conferenza stampa con il segretario del Carroccio Matteo Salvini, il leader di Forza Italia ufficializzerà la sua firma sotto alcuni dei referendum. Tra questi, ha confermato oggi in un’intervista a La Padania il consigliere politico dell’ex premier Giovanni Toti, c’è quello per la reintroduzione del reato di clandestinità.

Tecnicamente, la firma di Berlusconi “non vale”, perché possono sottoscrivere i referendum solo i cittadini che hanno diritto di voto e lui è momentaneamente interdetto a causa della condanna nel processo Mediaset. Però il messaggio politico è chiaro.

Dopo la sonora sconfitta alle elezioni europee, l’ex premier tende la mano ai vecchi alleati in camicia verde, anche sposandone nuovamente la linea xenofoba. Anzi trovando proprio su una battaglia antiimmigrati il primo punto di incontro. Questo mentre i leghisti, in Europa, si alleano con il Front National di Marine Le Pen.

Poco conta che la legge per depenalizzare l’ingresso e il soggiorno irregolare in Italia, meno di due mesi fa, sia passata anche grazie ai voti di Forza Italia. O che lo stesso Berlusconi, nove mesi fa, abbia firmato un referendum dei radicali italiani che chiedeva di cancellare il reato di clandestinità, facendo arrabbiare l’allora leader della Lega Roberto Maroni. Recuperare consensi, dal baratro del 16,8%, evidentemente vale più di una giravolta sulla pelle degli stranieri in Italia.

Elvio Pasca

 

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