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Reato di clandestinità. Orlando: “Va abolito, ma su immigrazione e asilo l’Ue segna il passo”

Il ministro della Giustizia conferma un “intervento complessivo” su espulsioni e rifugiati. “Percezioni distorte intralciano la riforma”

 

Roma – 21 gennaio 2016 –  Se in Italia abbiamo ancora il reato di immigrazione clandestina, nonostante gli esperti spieghino che è inutile e dannoso, lo dobbiamo a “percezioni distorte” della realtà. Percezioni che evidentemente il governo non è ancora riuscito a contrastare, se ha dovuto rimandare la depenalizzazione in attesa di un “intervento complessivo”. 

A confermarlo è stato stamattina lo stesso ministro della Giustizia Andrea Orlando, durante a relazione sull’amministrazione della giustizia discussa nell’aula del Senato. 

“L’ attività di riforma – ha detto il Guardasigilli – è spesso intralciata da preoccupazioni a volte infondate, a volte giustificate ma agitate strumentalmente, altre volte ingenerate da percezioni distorte dei fenomeni in essere. Il reato di immigrazione clandestina è uno di questi casi. L’indirizzo generale perseguito dal Governo volto a dare maggiore efficienza al sistema processuale penale, puntando sulla riduzione dell’area di rilevanza penale rimane confermato”.

“Sul reato di immigrazione clandestina – ha ribadito Orlando – resto convinto che vada abolito, in ciò confortato dai pareri come quelli delle camere penali, del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo o del vice presidente del Consiglio superiore della magistratura. Si è tuttavia deciso non già di soprassedere, ma di proporre un intervento complessivo che riguardi i rimpatri più celeri, da un lato, e i tempi per il riconoscimento dello status di rifugiato, dall’altro”.

Il tema, ha sottolineato poi il ministro “assume sempre più una rilevanza europea. L’obiettivo, pertanto, deve essere quello di un regime comune in tema di immigrazione ed asilo. Purtroppo, però, anche in questo campo l’Unione europea segna il passo. È tuttavia inammissibile pensare di mettere in discussione il principio fondamentale della libera circolazione, cardine dello spazio europeo, per l’incapacità degli Stati nazionali di trovare un accordo sulla questione migratoria”.

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