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Reato di clandestinità. Perché il governo non lo ha ancora abolito?

Oltre un anno fa il Parlamento ha chiesto di depenalizzare l’ingresso e il soggiorno irregolare in Italia. Serve un decreto, che ancora non è arrivato. Le associazioni scrivono a Renzi

 
 
 
Roma – 4 maggio 2015 – C’è un fantasma che si aggira per l’Italia: il reato di clandestinità. Teoricamente dovrebbe essere morto e sepolto, invece il governo ancora non si decide a dargli il colpo di grazia, continuando a tenerlo inutilmente in vita. 
 
È passato oltre un anno e un mese, da quando il Parlamento ha approvato la “legge delega sulle pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio”. Al suo interno, c’è anche un articolo che obbliga il governo a cancellare con un decreto legislativo il “reato di ingresso e soggiorno irregolare nel territorio dello Stato” introdotto nel 2009 dal governo di centrodestra (Lega Nord e Popolo delle Libertà). Il governo, però, tace. 
 
Il cosiddetto reato di clandestinità ha fatto diventare automaticamente criminali tutti gli immigrati irregolari, però non ha mandato in galera nessuno e non è servito ad aumentare il numero di rimpatri. Gli stranieri denunciati rischiano infatti solo una multa da trasformare in un’espulsione e rimangono liberi (anche di far perdere le loro tracce) mentre la giustizia italiana è costretta a istruire costosi e inutili processi. 
 
Magistrati, forze dell’ordine ed esperti di immigrazione avevano più volte evidenziato le storture e l’inefficacia del reato di clandestinità e così nessuno si è stupito quanto il Parlamento ha deciso di mandarlo in soffitta. Solo la Lega Nord si è arrabbiata, annunciando anche un referendum per ripristinarlo, ma poi non è riuscita nemmeno a raccogliere il numero di firme necessarie per proporlo agli elettori. 
 
Il governo, allora, che aspetta? La legge delega approvata ad aprile 2014 dal Parlamento gli dava 18 mesi per emanare un decreto legislativo che depenalizzasse l’ingresso e il soggiorno irregolare (tra l’altro solo il primo ingresso, il reato resta per i recidivi). Il termine scadrà il prossimo autunno, davvero Renzi e i suoi hanno bisogno di prendersi tutto il tempo disponibile? 
 
Nei giorni scorsi, Amnesty International Italia, Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, A buon diritto e Medici per i diritti umani hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio per chiedergli di “procedere alla cancellazione, definitiva e completa, del reato di immigrazione irregolare dall’ordinamento”. E chissà che il pressing delle associazioni non convinca Palazzo Chigi a darsi una mossa. 
 
Stranieriinitalia.it 
 
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