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Renzi: “I trafficanti sono i nuovi schiavisti, andremo a prenderli”

Italia e Malta chiedono un’operazione internazionale, con azioni mirate preventive. “Troppo rischioso lasciarli partire e poi rincorrerli”

Roma – 20 aprile 2015 – "Quello che sta avvenendo in queste ore nel Mediterraneo è molto più di un naufragio, siamo in presenza di un grave momento di crisi umanitaria che va affrontato e gestito sulla base del diritto umanitario internazionale e che richiede una risposta solidale di tutta la comunità internazionale".
 
A Palazzo Chigi, durante una conferenza stampa congiunta con il primo ministro maltese Joseph Muscat, Matteo Renzi ribadisce che, al di là delle operazioni di soccorso in mare, è nella lotta ai trafficanti di uomini che dovrà concentrarsi l’azione internazionale. "Siamo in presenza di nuovi schiavisti. E non è una frase a effetto. Quello che succedeva quattro secoli fa davanti alle coste dell’africa occidentale, dove uomini senza scrupoli facevano commercio di vite umane, ora accade davanti alle coste della Libia”. 
 
“Il fatto che in queste ore, nonostante l’ultimo naufragio, ci sia un’escalation di partenze  è il segno che siamo in presenza di un’ organizzazione criminale che sta facendo tanti soldi, ma che soprattutto sta rovinando tante vite. Il nostro paese – dice il presidente del Consiglio – non può consentire che si faccia commercio di vite umane".
 
Italia e Malta vogliono insomma un’operazione internazionale contro i trafficanti di uomini così come già avviene, ad esempio, contro i pirati davanti al Corno d’Africa. E il prossimo Consiglio europeo dovrà essere la sede per discuterne, dopo le aperture mostrare da molti leader Ue a seguito del naufragio di sabato notte. 
 
 “Chiediamo alla comunità internazionale di considerare  una priorità assicurare questi criminali alla giustizia internazionale. Noi andremo a prendere gli schiavisti” ha spiegato Renzi. E non si pensa solo a colpirli dopo che hanno organizzato i viaggi, come succede con gli scafisti arrestati dopo gli sbarchi, ma anche ad azioni preventive “legittimate dalla comunità internazionale”.
 
“Il soccorso in  mare è molto complicato”, quindi bisogna intervenire prima, colpendo il traffico di esseri umani e bloccando quindi le partenze.  “Continuare a pensare e di lasciarli partire e poi andare a rincorrerli –  ha ribadito il premier italiano – significa mettere a rischio le vite umane che gli scafisti mettono a rischio, non l’Italia, Malta o l’Europa”. 
 
“Se paese ha un’ idea di dignità dell’umo, non può accettare che suoi fratelli e sorelle vengano rinchiusi e navi, venduti ai trafficanti di uomini e costretti a una morte atroce. Se tu fai commercio di carne umana – ha concluso Renzi –  io non ti posso consentire di farla franca. Venti anni fa l’Europa ha chiuso gli occhi davanti a Srebrenica, oggi non può fare lo stesso. Certi eventi non possono servire solo a fare una commemorazione”. 
 
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