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Retate ed espulsioni, la Polizia a caccia di immigrati irregolari

Le indicazioni di Gabrielli alle Questure. “Massimo impulso alle attività di rintraccio e allontanamento” 

 

Roma – 2 gennaio 2017 – Il nuovo anno si apre con una stretta sull’immigrazione irregolare. 

Nessuna nuova norma, per ora, ma i poliziotti saranno impegnati più di prima a setacciare il territorio alla ricerca di chi non ha in tasca un permesso di soggiorno. Quindi scatteranno le espulsioni, anche passando per i Cie, sempre che ci siano posti libero nei pochi ancora in funzione. 

Sono le indicazioni date a fine dicembre scorso dal capo della Polizia Franco Gabrielli. In una circolare inviata a tutte le Questure, si legge che “appare necessario conferire massimo impulso all’attività di rintraccio dei cittadini dei Paesi terzi in posizione irregolare, in particolare attraverso una specifica attività di controllo delle diverse forze di polizia” e “riveste un ruolo altrettanto importante il dispositivo di controllo e di allontanamento degli stranieri irregolari”. 

Gabrielli, sottolinea come questa “attività di controllo consenta spesso di intercettare fenomeni di sfruttamento e di inquinamento dell’economia del territorio collegati a forme di criminalità organizzata di livello nazionale e transnazionale”. Rappresenta inoltre “un’azione di prevenzione e contrasto nell’attuale contesto di crisi a fronte di una crescente pressione migratoria e di uno scenario internazionale connotato da instabilità  e da minacce che impongono di profondere massimo impegno nelle attività volte a mantenere il territorio ‘sotto controllo'”. 

Nella circolare si ricorda che “la politica di rimpatrio per gli stranieri in posizione irregolare rappresenta una priorita’ nel contesto dell’Unione europea e trova particolare riscontro oltre che nelle disposizioni obbligatorie dei trattati istitutivi, anche in numerosi atti di indirizzo politico e strategico” come le ‘Agende europee’ in materia di sicurezza e sulla migrazione. 

Per passare dalla teoria alla pratica, Gabrielli invita i Questori “a una preventiva pianificazione dei servizi specificamente mirati al fine di ottimizzare le risorse disponibili nel più ampio contesto delle esigenze operative a livello territoriale”. Tale valutazione “potrà essere svolta in sede di Comitato provinciale per l’ordine la sicurezza pubblica attraverso l’attivazione di piani straordinari di controllo del territorio volti non solo al contrasto dell’immigrazione irregolare ma anche allo sfruttamento della manodopera e alle varie forme di criminalità che attingono dal circuito della clandestinità”.

Nello stesso Comitato provinciale per l’ordine la sicurezza pubblica, che si riunisce in ogni prefettura, “potrà essere meglio definito il concorso delle diverse forze di polizia in attuazione di piani di controllo congiunto che vedano l’eventuale contributo operativo dei corpi delle polizie locali. La Direzione centrale per l’immigrazione e della polizia delle Frontiere – conclude la circolare – curerà il necessario raccordo con gli Uffici immigrazione delle questure per una pianificazione più specifica di tale attività di controllo con riguardo in particolare all’assegnazione dei posti nei Centri di identificazione ed espulsione”.

 

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