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Richiedenti asilo. Il governo cancella l’appello contro la decisione del tribunale

La riforma preparata dal ministero della Giustizia. Orlando: “Serve uno snellimento, è così per la maggioranza dei Paesi Ue”

 

Roma – 18 agosto 2016 –  Per tagliare i tempi delle decisioni sul diritto d’asilo, il governo vuole eliminare un grado di giudizio. 

Oggi, chi si vede bocciata la domanda dalla Commissione Territoriale, può impugnare la bocciatura in tribunale e anche presentare appello se in primo grado viene confermata la decisione della Commissione. Domani quest’ultima  possibilità non ci sarà più.  

È una delle novità contenute in uno schema di disegno di legge preparato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ne ha illustrato i contenuti principali il 3 agosto scorso nel corso di un’audizione davanti al Comitato Schengen. In fondo alla pagina trovate il video, qui invece il testo dell’intervento del Guardasigillo.

Tra gennaio e maggio 2016, ha spiegato il ministro, “nei Tribunali sono stati iscritti ben 15.008 ricorsi in materia di “Protezione internazionale”, con un flusso in decisa crescita, con circa 3.500 nuovi ricorsi al mese. Non appare altrettanto elevato il numero delle definizioni che, nello stesso periodo, sono 985”. Se il ritmo rimarrà lo stesso ”ci troveremo di fronte a una materia ad alto accumulo di pendenze”. 

Secondo i dati del ministero, “le circa mille decisioni del 2016 presentano una bassissima percentuale di accoglimenti totali. Quanto alla durata dei procedimenti, la media nel 2016 si attesta sui 167 giorni”. “ Per poter fronteggiare una tale situazione, scongiurando l’accumulo di arretrato, si rende indifferibile un ulteriore snellimento della procedura di riconoscimento della protezione internazionale, che consenta ai Tribunali di tenere il passo con le iscrizioni”. 

Il primo strumento scelto dal governo per snellire le procedure è una “specializzazione dell’organo giurisdizionale”. Ci saranno quindi nei tribunali giudici adeguatamente formati ai quali verranno “attribuite le controversie in materia di protezione internazionale, compresa la convalida del trattenimento del richiedente asilo,  ma anche di immigrazione e libera circolazione dei cittadini comunitari, e di accertamento dello stato di apolidia”.

Il disegno di legge interviene però anche “sul sistema delle impugnazioni di secondo grado, ossia l’appello contro le decisioni dei Tribunali. Nella realtà europea i sistemi di impugnazione si articolano su un numero variabile di gradi di giudizio. La maggior parte degli Stati membri – tra cui Francia, Spagna, Belgio – prevede solo due gradi di giudizio: un primo grado di merito ed un secondo grado di legittimità”.

La riforma prevede quindi “la soppressione dell’appello contro la decisione del Tribunale e la sostituzione dell’attuale rito sommario di cognizione, con un procedimento camerale, di regola senza udienza, che consente l’acquisizione da parte dell’autorità giudiziaria della videoregistrazione del colloquio del richiedente davanti alla Commissione”. 

Secondo Orlando, il nuovo impianto non violerà i diritti dei richiedenti asilo. “L’attenzione verso la tutela dei diritti costituzionali non può rimanere indietro rispetto alla legittima urgenza delle risposte di controllo. Diritti e sicurezza non sono i capoversi di due soluzioni politiche alternative. Sono vocaboli nati e cresciuti insieme nel patrimonio della civiltà democratica europea e soprattutto nelle fasi più convulse vanno stretti insieme”.

Stranieriinitalia.it

 

 

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