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Sempre più imprese di immigrati, in testa marocchini, cinesi e romeni

86 mila in più negli ultimi tre anni, le comunità si specializzano in settori diversi. Unioncamere: “È integrazione, supportiamo l’avvio di queste attività”

 

Roma – 21 agosto 2015 – Aumentano, nonostante la crisi, le imprese create e guidate dagli immigrati. 

Sono ormai quasi 540 mila, pari all’8,9% del tessuto produttivo nazionale, per la maggiore parte delle volte ditte individuali: 432 mila, il 13,3% del totale nazionale. Frutto di una propensione a rimboccarsi le maniche e a fare da sè, per realizzare un inedito “italian dream“. 

Negli ultimi tre anni (30 giugno 2012 – 30 giugno 2015) le imprese degli immigrati sono diventate 86 mila in più. Abbastanza per far dire a Unioncamere-InfoCamere che è stata la spinta all’imprenditorialità degli stranieri in Italia a mantenere positivo il saldo delle imprese italiane.

Queste imprese si concentrano soprattutto nelle Costruzioni, nel Commercio all’ingrosso e al dettaglio, nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese e nei Servizi di alloggio e ristorazione. Tra quelle individuali, la classifica delle provenienze è guidata da Marocco (66 mila), Cina (48 mila), Romania (48 mila), Albania (31 mila) e Bangladesh (27 mila). 

Se si guarda ai diversi settori, saltano all’occhio casi di “specializzazione etnica“. Ecco allora, ad esempio, che nella confezione di articoli di abbigliamento i cinesi non hanno praticamente rivali (11mila imprese individuali), nelle costruzioni specializzate fanno la parte del leone i romeni (27 mila). Prato, Trieste, Firenze, Imperia e Reggio Emilia sono le province con la più alta incidenza di imprese straniere sul totale. 

“La via dell’impresa si conferma una delle modalità attraverso le quali, gli stranieri giunti in Italia, possono integrarsi nel nostro sistema economico e sociale” commenta il Presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. 

“Oggi ci confrontiamo con imponenti flussi migratori, e vale allora la pena di ricordare che oltre alle politiche di accoglienza, vanno messi in campo strumenti e politiche di integrazione a basso costo per il nostro Paese. Tra queste – ricorda Lo Bello – quelle di supporto all’avvio dell’attività imprenditoriale, dove le Camere di Commercio giocano un ruolo importante per chi vuole aprire una nuova impresa “.

Scarica i dati di Unioncamere-Infocamere

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