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Spagna: flop dei rimpatri volontari

In un mese meno di 800 adesioni. Poco attraenti le indennità e la perdita del permesso

Roma – 17 dicembre 2008 – Non decolla il piano di rimpatrio volontario con cui il governo spagnolo vorrebbe rimandare a casa gli immigrati rimasti senza lavoro.

Varato il 17 novembre, il piano ha raccolto in un mese appena 767 adesioni, secondo il quotidiano di sinistra Publico. Pochine rispetto alle 100.000 preventivate dal ministro del lavoro e dell’immigrazione Celestino Corbacho, tra i promotori dell’iniziativa.

Per chi sceglie di tornare a casa, è previsto il pagamento di tutte le indennità di disoccupazione maturate fino a quel momento,  il 40% subito, il 60% subito dopo il rimpatrio. Bisogna però rinunciare al permesso di soggiorno e di lavoro e impegnarsi a non tornare in Spagna per tre anni.

Finora aogni immigrato che ha aderito al piano sono stati erogati in media 9.670 euro. Lo scarso successo dell’iniziativa sarebbe però determinato dalla clausola della rinuncia al permesso e dal fatto che solo chi lavora da molto temo in Spagna ha  accumulato un indennizzo abbastanza alto da rendere conveniente il rimpatrio. 

EP

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