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Tassa sui permessi. Nessun rimborso se il permesso non arriva

Il ministero dell’Economia non fa sconti: “Quei soldi servono comunque a pagare l’istruttoria delle domande”. Contributo dovuto anche dai familiari dei rifugiati e da chi chiede un duplicato del documento

 

Roma – 11 aprile 2012 – Pagare, pagare, pagare.

Non si sfugge alla tassa sui permessi di soggiorno, ottanta, cento o duecento euro che dallo scorso gennaio gli immigrati devono sborsare quando chiedono il rilascio o il rinnovo del loro documento. Il ministero dell’Economia non fa sconti e, interpellato dal Viminale se in tre casi particolari fosse possibile sfuggire al balzello, ha risposto per tre volte picche.

Per un duplicato del permesso, che si chiede in caso di smarrimento o furto, bisogna pagare di nuovo il contributo?  La risposta è sì, perché “gli uffici procedono a una nuova emissione del documento” e quindi bisogna coprire i costi di questo lavoro della pubblica amministrazione. Dal momento che la tassa varia con la durata del permesso, bisognerà pagare solo quella relativa al periodo di validità residua del duplicato.

Un altro quesito riguardava i titolari di permessi per asilo o protezione umanitaria. La legge dice che non devono pagare il contributo, ma i loro familiari maggiorenni, ha spiegato il ministero dell’Economia, sì. Le esenzioni, questa la linea ribadita dal governo, “assumono carattere tassativo non suscettibili di interpretazioni di tipo estensivo”.

Il chiarimento che lascerà più tasche vuote è però quello relativo ai casi di diniego del permesso di soggiorno. Se presenti domanda e la Questura la boccia, almeno puoi riavere i soldi del contributo? Il ministero delle Finanze (e c’erano pochi dubbi, visto l’andazzo) ha risposto di no, la tassa si paga lo stesso “in relazione all’attività istruttoria espletata”. Si ha diritto solo al rimborso dei 27,50 euro che servivano per la stampa del documento elettronico, mai avvenuta.

Oltre al danno, come spesso avviene, bisogna insomma aspettarsi anche la beffa. Non solo perdi il diritto di rimanere in Italia, ma hai anche regalato un centinaio di euro allo Stato che non ti vuole più.

Elvio Pasca

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Circolare Ministero dell’Interno del 2 aprile 2012 n°2665. Decreto 6 ottobre 2011 ” Contributo per il rilascio ed il rinnovo del permesso di soggiorno”. Chiarimenti circa l’imponibilità o meno del contributo.

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