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Ue, prorogati fino a febbraio i controlli alle frontiere interne

Schengen sospesa per altri tre mesi ai confini di Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia contro i “movimenti secondari di migranti irregolari”. La decisione del Consiglio Ue

 

 

Roma -11 novembre 2016 – Almeno fino a febbraio l’Europa senza frontiere continuerà ad essere un ricordo. Il Consiglio dell’Unione Europea, come raccomandato dalla Commissione, ha deciso oggi di prorogare per altri tre mesi i controlli in corso lungo le frontiere interne di cinque Paesi. L’obiettivo è fermare migranti irregolari e profughi che avrebbero dovuto fermarsi nel Paese di primo ingresso. 

In particolare, i controlli continueranno: 

in Austria alla frontiera terrestre con l’Ungheria e alla frontiera terrestre con la Slovenia;

in Germania alla frontiera terrestre tra Germania e Austria;

in Danimarca nei porti danesi da cui partono i collegamenti effettuati con traghetti con la Germania e alla frontiera terrestre tra Danimarca e Germania;

in Svezia nei porti svedesi nella regione meridionale e occidentale di polizia e al ponte di Öresund;

in Norvegia nei porti norvegesi da cui partono i collegamenti effettuati con traghetti con la Danimarca, la Germania e la Svezia.

I controlli di frontiera – si legge in una nota del Consiglio – dovrebbero essere mirati e limitati, in termini di portata, frequenza, ubicazione e tempo, a quanto strettamente necessario per rispondere a gravi minacce e per proteggere l’ordine pubblico e la sicurezza interna in seguito ai movimenti secondari di migranti irregolari. Gli Stati membri che effettuano tali controlli dovrebbero verificare ogni settimana se sono ancora necessari e dovrebbero adeguarli al livello della minaccia, eliminandoli gradualmente ove opportuno. Ogni mese dovrebbero poi riferire alla Commissione.

“Il nostro fine ultimo è ripristinare Schengen il prima possibile. Anche se non siamo ancora pronti, la situazione sta migliorando. La proroga sarà quindi soltanto di tre mesi e gli obblighi di notifica saranno intensificati rispetto al periodo precedente” ha detto Robert Kaliňák, ministro dell’interno slovacco e presidente del Consiglio. 

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