in

Usa. Le bombe di Boston frenano la riforma dell’immigrazione

I falchi repubblicani chiedono di fermare la proposta della Gang of Eight “finchè non scopriremo le falle del nostro sistema”. La Casa Bianca insiste: “Con le nuove regole l'America sarà più sicura”

24 aprile 2013 – Le bombe di boston, e, soprattutto, la scoperta che gli autori degli attentati erano due fratelli di origine cecene, mette a rischio la riforma dell’immigrazione negli Usa. Quella invocata a lungo da Obama e che sembrava più vicina grazie alla proposta di legge bipartisan a cui hanno lavorato nei mesi scorsi quattro senatori democratici e quattro senatori repubblicani.

Come sottolinea il portale The Hill, specializzato in informazione parlamentare, il testo scritto dalla cosiddetta 'Gang of Eight', ora dovrà essere discussa in Congresso. Ora però i falchi del Grand Old Party si stanno mettendo di traverso, in nome della sicurezza nazionale, e potrebbero far naufragare la riforma sull’immigrazione così come hanno già fatto nei giorni scorsi con quella sulle armi.

"Non dovremmo procedere finché non scopriremo le falle del nostro sistema sull'immigrazione" ha scritto il senatore repubblicano Rand Paul in una lettera al leader democratico in Senato, Harry Rei. E ha invitato la commissione per la sicurezza interna del Senato a organizzare delle audizioni sull'immigrazione.

L’amministrazione Obama, però, difende la riforma. ''Siamo convinti che con le nuove regole l'America sara' più sicura'' ha detto lunedì scorso Jay Carney, il portavoce della Casa Bianca. Una linea confermata ieri da Janet Napolitano, l'omologo del nostro ministro dell'interno, che ha sottolineato come sarà garantita anche una maggiore informatizzazione (e quindi accuratezza) dei controlli su chi entra negli Usa.

 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

L’Onu ai candidati sindaco di Roma: “Pensate ai rifugiati”

Reato di clandestinità. I saggi della Giustizia: “Va cancellato, è inutile e irrazionale”