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Vietare asilo a figli di clandestini? “Non è discriminazione”

Lo sostiene il capodelegazione della Lega Nord in giunta regionale lombarda Davide Boni MILANO, 25 luglio 2008 – In merito all’accesso dei figli di clandestini agli asili comunali, è intervenuto il capodelegazione della Lega Nord in giunta regionale lombarda, Davide Boni per il quale è ”incomprensibile come si possa definire ‘discriminatorio’ l’atteggiamento delle istituzioni milanesi che con senso civico, e nel pieno rispetto delle leggi vigenti in materia di immigrazione, hanno deciso di non ammettere negli asili comunali i figli dei clandestini.

Una forma anche a tutela degli stessi bambini, per i quali diventa difficile stabilire con certezza qual è e come vive il nucleo famigliare di appartenenza”. ”Piuttosto ritengo alquanto ‘discriminatorio’ e penalizzante – ha spiegato Boni – che molte famiglie milanesi non riescano ad iscrivere i propri figli negli asili proprio per mancanza di classi e per l’alta concentrazione di immigrati nelle nostre scuole. Per questo, consentire come se nulla fosse anche l’iscrizione dei figli di irregolari, renderebbe praticamente impossibile l’accesso alle famiglie italiane” .

”Nell’ottica di concedere maggiore autonomia agli enti locali, quindi anche nell’ambito scolastico – ha concluso Boni- credo che nessuno possa obbligarci ad aprire delle corsie preferenziali per i clandestini, perchè riteniamo sia profondamente sbagliato lanciare un messaggio che vede premiati coloro che vivono irregolarmente nel nostro Paese”.

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