Roma, 14 ottobre 2025 – In Italia la componente straniera continua a svolgere un ruolo decisivo nella dinamica demografica. Secondo il 34° Rapporto immigrazione Caritas–Migrantes, presentato oggi, sono oltre 5,4 milioni le persone di cittadinanza straniera regolarmente residenti nel Paese, pari a circa il 9,2% della popolazione complessiva.
Il saldo migratorio positivo ha compensato negli ultimi anni sia il saldo naturale negativo — dovuto al calo delle nascite e all’invecchiamento della popolazione — sia la riduzione della mobilità interna.
Presenze concentrate al Centro-Nord, ma con forti differenze territoriali
I cittadini stranieri si concentrano in prevalenza nelle regioni del Centro-Nord, dove si trovano le principali opportunità economiche e lavorative. Tuttavia, la presenza irregolare è distribuita in modo disomogeneo, con situazioni molto diverse tra territori: dai ghetti rurali del Sud Italia, spesso caratterizzati da condizioni abitative precarie e sfruttamento, agli spazi occupati nelle aree urbane del Centro-Nord.
Casa: discriminazioni e ostacoli persistenti
Un’indagine congiunta Caritas Italiana – Fondazione Migrantes sull’accesso all’abitazione mostra la persistenza di gravi problemi abitativi per i cittadini stranieri. Emergono discriminazioni, barriere strutturali e condizioni di disagio che rendono difficile trovare una casa dignitosa, confermando la presenza di meccanismi di esclusione ancora radicati.
Romania in testa, ma cresce il Bangladesh
I principali Paesi di origine restano Romania, Marocco, Albania, Ucraina e Cina. Negli ultimi anni, però, si è registrata una crescita significativa dei flussi da Perù e soprattutto da Bangladesh. In appena due anni, i cittadini bangladesi hanno rafforzato nettamente la loro presenza, tanto che oggi il Bangladesh figura tra le prime tre nazionalità per nuovi rilasci di permessi di soggiorno in oltre la metà delle province italiane.
Nascite e cittadinanze: il contributo strutturale dei migranti
Sul fronte demografico, nel 2024 le nascite complessive si sono attestate intorno alle 370 mila, confermando un trend di costante decremento. Tuttavia, oltre il 21% dei nuovi nati ha almeno un genitore straniero, segno del contributo strutturale delle famiglie migranti alla rigenerazione demografica del Paese.
Allo stesso modo, le oltre 217 mila acquisizioni di cittadinanza registrate nel 2024 rappresentano una lente privilegiata per leggere le trasformazioni sociali in corso. Nelle aree interne, in particolare, la presenza straniera contribuisce a contrastare lo spopolamento, a mantenere vivi i servizi essenziali, le scuole e le attività economiche locali.


