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Cittadinanza. Niente corsie preferenziali, in Senato la riforma si ferma

A Palazzo Madama inizia la sessione di bilancio e andrà avanti fino al 20 novembre. Si ferma tutto il resto, comprese le nuove regole per diventare italiani 

 

 

Roma – 28 ottobre 2015 – La riforma della cittadinanza, come previsto, si ferma ai box in Senato. Prima di tornare in pista dovrà aspettare, per quasi un mese, la fine della sessione di bilancio. 

A Palazzo Madama è iniziato ormai il tour de force per esaminare e approvare i disegni di legge di Stabilità e di Bilancio. Secondo il regolamento del Senato, fino alla votazione finale di questi ddl da parte dell’assemblea, prevista entro il 20 novembre, non potranno essere inseriti all’ordine del giorno in aula o in commissione altri disegni di legge che comportano (o potrebbero comportare) variazioni di spese o di entrate. 

La riforma della cittadinanza non dovrebbe prevedere oneri a carico dello Stato, ma è stato comunque richiesto un parere della commissione Bilancio, quindi si fermerà anche lei. In realtà la conferenza dei capigruppo avrebbe comunque potuto comunque decidere, all’unanimità, di portarne avanti la discussione durante la sessione di bilancio (un’opzione scattata per la riforma del terzo settore), ma così non è stato.  

Ieri, comunque, le nuove regole per diventare italiani debuttato fugacemente in commissione Affari Costituzionali. La relatrice Doris Lo Moro (Pd) hai infatti illustrato ai colleghi il contenuto del testo approvato alla Camera, così come quello di altri disegni di legge in materia di cittadinanza già presenti in Senato. Terminata la relazione, il seguito dell’esame è stato però rinviato. 

Elvio Pasca

 

Ciudadanía . Nada de preferencias, el Senado detiene la reforma (Migreat.it)

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