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Pasqua, festeggiano anche gli immigrati

Domenica di festa per i cattolici tra cibi tradizionali e uova colorate. Gli ortodossi celebrano la resurrezione di Cristo tra una settimana

Roma – 10 aprile 2009 – Questa domenica i cristiani cattolici (provenienti da vari paesi europei e dall’America Latina – peruviani, brasiliani, argentini, ecc.) e protestanti (inglesi, tedeschi, americani, ecc.) festeggiano la Pasqua. Mentre gli ortodossi (originari principalmente dell’Est Europa – Russia, Ucraina, Bielorussia, Bulgaria, Serbia, Macedonia, Grecia, Cipro) quest’anno devono aspettare un’altra settimana (il 19 aprile). Questo perchè si tratta di una festività mobile (ovvero varia a seconda del ciclo lunare) che segue, nelle due religioni due calendari diversi: quello gregoriano e quello giuliano.

Agli inizi del cristianesimo la resurrezione di Cristo era ricordata ogni domenica. Alla decisione della Chiesa di celebrare l’evento in un unico giorno dell’anno nacquero delle controversie tra le varie correnti religiose, risolte nel 325 dal concilio di Nicea. Si stabilì che tutti i cristiani avrebbero festeggiato la Pasqua nella domenica seguente alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera, successivamente fissata fra il 22 marzo e il 25 aprile. Nei paesi di fede ortodossa, che seguono il calendario giuliano, la Pasqua cade tra il 4 aprile e l’8 maggio. Raramente coincidono.

Come il Natale anche la Pasqua è un’occasione per dare spazio alle tradizioni e a far rivivere le usanze tipiche di una festività di carattere principalmente familiare. Il significato e l’importanza di questa festa accomunano tutto il mondo cristiano, ma le diverse culture hanno fatto sì che le tradizioni legate alla Pasqua si distanziassero nei secoli. Per lo più resta un giorno da trascorrere con parenti e persone care. Tutti si perdonano e simbolicamente danno vita a un nuovo inizio privo di peccati e ostilità.

Durante la Settimana Santa che precede la Domenica della Resurrezione nei paesi cattolici diversi riti rievocano la Passione di Cristo e sono organizzate cerimonie folcloristiche, come la processione del Cristo morto, tipica usanza latinoamericana e spagnola. Argentini, ecuadoriani e peruviani trascorreranno la domenica di Pasqua con le proprie famiglie, mettendo a tavola i piatti tipici della propria terra, come ad esempio la torta pascualina con uova e verdure.

Molto diversi sono i festeggiamenti dell’Est Europa. I polacchi per esempio il sabato prima di Pasqua colorano le uova e le fanno benedire insieme ai cibi che il mattino successivo faranno parte della cosiddetta colazione ‘benedetta’. E’ una colazione molto abbondante (fatta oltre che di uova, di agnello, salsiccia “bianca”, minestra di farina (zurek) e un dolce), durante la quale si scambiano le uova colorate.

La benedizione del cestino con uova, pane pasquale, sale e carne viene rispettata anche dalla comunità polacca in Italia. Ecco dove:
– Roma: Chiesa di San Stanislao in via delle Botteghe oscure
– Milano: Chiesa Santa Maria alla Porta in via Santa Maria alla Porta (benedizione del cibo, sabato alle 11:00)
– Rocca di Papa: Chiesa del Sacro Cuore
– Cagliari: Abbazia dei Frati Cappuccini in via Fra Ignazio
– Porcia (in provincia di Pordenone): Duomo San Giorgio
– Reggio Calabria: Chiesa San Giorgio, sul corso (benedizione del cibo alle 17.30)
– Trento: Chiesa di S. Martino (benedizione alle 11.30)
– Sardegna, Olbia: Parrocchia Nostra Signora De La Salette (benedizione alle 15.30)

Le uova colorate
Colorare le uova è un’usanza comune a tutti i cristiani. In Italia è rimasta viva solo in alcuni paesini del Sud e in qualche regione del Nord. Nei paesi dell’Est intorno alle variopinte uova sode ruota tutto il rituale della Pasqua. Nell’iconografia cristiana, l’uovo è il simbolo della Resurrezione di Cristo e della rinascita dell’uomo. In alcuni paesi colorarlo è diventato quasi un’arte dalle tecniche particolari (pisani, kraszanki), che ogni anno, in occasione della Pasqua, dona un tocco di colore, luce e speranza.

Antonia Ilinova

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